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Cronaca

Estrazioni di gas e idrocarburi nel territorio di Cesena, arriva l'ok ai primi pozzi esplorativi

Entro due anni ci potrebbero essere perforazioni esplorative nel territorio provinciale di Forlì-Cesena alla ricerca di gas e idrocarburi nel sottosuolo

Entro due anni ci potrebbero essere perforazioni esplorative nel territorio provinciale di Forlì-Cesena alla ricerca di gas e idrocarburi nel sottosuolo. Nel territorio più vicino alla costa tali ricerche non sono una novità, dal momento che già da decenni si estrae metano nel mare Adriatico. In questo caso, però, le ricerche per nuovi eventuali giacimenti si spingono più nell'entroterra. Con un decreto ministeriale dello scorso 8 febbraio, il Ministero dello Sviluppo Economico ha dato il via libera ad un progetto di ricerca proposto della società Po Valley Energy, con sede legale in Australia, denominato convenzionalmente “Torre del Moro”, con una superficie di azione di 111 kmq compresa nei comuni di Cesena, Bertinoro, Forlimpopoli, Meldola e Forlì. Una vasta area dove la vera e propria località di Torre del Moro rappresenta più un vertice estremo che un punto centrale convenzionale del distretto autorizzato per le ricerche.

A rendere nota la notizia che l'iter è giunto quindi all'approvazione definitiva è stato il blogger Davide Fabbri, da sempre impegnato in prima linea sulle tematiche ambientali: “E' sconcertante il fatto che la popolazione interessata non viene messa nella condizione di partecipare ai processi decisionali e ad esprimere un parere consapevole. Contro il decreto ministeriale si può fare ricorso al TAR solo entro l'8 aprile”.  Quindi più di un mese è già trascorso. Secondo il decreto è prevista la perforazione di un pozzo esplorativo - da realizzare entro 48 mesi - fino ad un massimo di 4.500 metri di profondità. “Per le attività di ricerca la Po Valley dovrà corrispondere un canone annuo irrisorio pari a 573 euro”, commenta Fabbri. L'ex consigliere comunale chiede una mobilitazione: “Servono urgentemente interpellanze ai sindaci dei territori interessati. Chiedo ai consiglieri comunali di fare chiarezza su queste vicende, poiché i rischi ambientali delle popolazioni interessate sono evidenti”.

L'estrazione di gas metano è sotto accusa per fenomeni quali l'erosione delle spiagge, il danneggiamento delle false acquifere, ma soprattutto la subsidenza che colpisce in misura diversa tutta la Romagna. Si sottolinea inoltre il rischio sismico, dal momento che il territorio dell'entroterra romagnolo è classificato come ad alto pericolo. 

L'autorizzazione all'esplorazione è stata resa nota nell'ultimo Bollettino ufficiale degli idrocarburi e delle georisorse, a firma del direttore generale per la Sicurezza e l'approvvigionamento  e le infrastrutture energetiche, dopo il parere favorevole della Regione Emilia-Romagna. L'istanza della società australiana risale al 13 luglio 2011, dichiarata ricevibile nel 2012 e trasmessa alla Regione nel 2013. Alla fine del 2015 la Regione ha quindi dato il suo placet. Sono diversi anni che si parla di questa ricerca di idrocarburi nel territorio di Forlì-Cesena, ma ora è giunto il provvedimento finale esecutivo.

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