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Cronaca

'Est', scoppia il caso in Russia per la foto davanti al Cremlino: arriva la Polizia. "Film generazionale, non politico"

Se la sono vista brutta Maurizio Paganelli e Andrea Riceputi, i due produttori nonchè scrittori del film "Est dittatura last minute', impegnati in un mega tour per presentare il film

Se la sono vista brutta Maurizio Paganelli e Andrea Riceputi, i due produttori nonchè scrittori del film "Est dittatura last minute', impegnati in un mega tour per presentare il film che sta vincendo premi e riscuotendo successo in tutto il mondo. Venerdì scorso erano appena arrivati a Mosca, chiamati ad aprire il "RIFF" Festival internazionale del cinema Russo con la loro opera, quando hanno pensato, come fanno in ogni capitale o città in cui presentano il film, di scattarsi una foto con la locandina e postarla sui social per condividere con gli amici il successo e testimoniare il prestigio che un film cesenate sta acquisendo anche all'estero.

E così si sono messi davanti al Cremlino con la locandina del film in mano e hanno scattato, ma tempo nemmeno 5 minuti sono stati circondati dalle forze di polizia. C'è voluta molta pazienza e più di un'ora e mezza di spiegazione (grazie anche all'arrivo della polizia turistica che parla inglese e all'ambasciata italiana), per far capire alle forze dell'ordine che non si trattava di propaganda politica ma della locandina di un film per il quale sono stati chiamati a partecipare al festival russo. "Abbiamo cercato di spiegare come per noi fosse motivo di orgoglio essere lì col nostro film - ha spiegato al telefono Maurizio Paganelli - E che la foto aveva significato solo di testimonianza non di propaganda. Alla fine hanno voluto sapere di cosa parlava il film e ci hanno lasciato andar via senza farci la multa che altrimenti sarebbe scattata. Ma la cosa strana è iniziata dopo - continua Paganelli - Ci hanno iniziato a chiamare giornali e tivù, sia russe che rumene, quasi tutte contrarie al governo di Putin, per chiedere spiegazioni sull'accaduto. Praticamente era iniziata a girare una notizia strampalata in cui due produttori italiani avrebbero fatto un picchetto davanti al Cremlino con il loro film, film contrario al regime russo. Non è stato facile per noi spiegare che non era così, ma che il film parla di un periodo particolare e soprattutto tratta di un viaggio, di amicizia. E' un film generazionale, non politico. Addirittura la sera, a Mosca, il Cremlino ha mandato una rappresentante tra il pubblico a visionarlo. Penso che se non fosse andato bene, l'avrebbero bloccato. E invece ora siamo in Siberia, a Novosibirsk pronti per una nuova proiezione".

Avventura particolare, quindi, per i due cesenati che, grazie al loro film - un vero miracolo nel panorama cinematografico mondiale per i successi che sta riscuotendo - hanno ritoccato con mano il sapore e l'atmosfera dei Paesi dell'Est. 

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