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Enpa torna in trincea: "Fermate le doppiette, inutile impallinare le nutrie"

Fermare immediatamente lo sterminio delle nutrie nel parco Urbano di Levante, a Cesenatico. E' quanto torna a chiedere l'Enpa al Presidente della Provincia di Forlì e al Sindaco della città romagnola

Fermare immediatamente lo sterminio delle nutrie nel parco Urbano di Levante, a Cesenatico. E' quanto torna a chiedere l'Enpa al Presidente della Provincia di Forlì e al Sindaco della città romagnola, sottolineando come l'eradicazione di una specie animale non sia prevista da alcuna legge del nostro Paese. In particolare, la Protezione Animali sottolinea come le autorità locali siano, sorde di fronte alla grande mobilitazione e alle proteste manifestate dai cittadini di tutta Italia, abbiano deciso di proseguire con l'assurda mattanza senza ricorrere a metodi ecologici incruenti, obbligatori per legge.

"Provincia e Comune sostengono di avere siglato un protocollo d'intesa con l'Ispra ma sulla vita degli animali non si fanno né protocolli né intese “preventive” - dichiara l'Enpa -. Alle autorità locali chiediamo di essere informati in merito alla situazione odierna. Vogliamo sapere non solo quali numeri sostanziano il presunto sovrappopolamento, ma quali metodi ecologici sono stati finora applicati per risolvere tale (presunto) problema, e con quale effetti concreti".

"La zona del Forlivese e del Cesenate - aggiungono - non è nuova a iniziative del genere che evidenziano una superficialità degli amministratori locali in materia di gestione della fauna selvatica. Infatti, la nutria può essere considerata a tutti gli effetti un animale selvatico, soggetto quindi alle previsioni normative della legge 157/92 la quale, è bene ricordarlo, stabilisce che per il contenimento delle popolazioni, nel caso in cui sussistano reali problemi, debbano essere applicatile soluzioni alternative alle fucilate; soluzioni proposte e valutate dall’Ispra".

"Vorremmo anche sapere dalle autorità comunali e provinciali quali sarebbero i problemi legati alla presenza delle nutrie nel parco – prosegue la Protezione Animali -. Risulta infatti difficile credere ad episodi di zoonosi visto che ad oggi non risultano casi documentati di trasmissione di patologie dalla nutria all'uomo o agli animali d'affezione. E vero invece che l'esecuzione di massa rischia di creare le condizioni per un successivo aumento demografico, causato da una destrutturazione della popolazione di nutrie a favore delle classi d'età più giovani e delle femmine. Ricordiamo inoltre che i maltrattamenti e le uccisioni di animali sono puniti dalla legge 189 del 2004".

"E' sconcertante che gli enti locali non capiscano quanto uccidere animali sia inutile, dispendioso, contrario alla scienza e alla volontà popolare. Forse il vero obiettivo non è quello di risolvere un presunto problema ma di ottenere consensi facili mostrando all'opinione pubblica un “volto” decisionista attraverso una soluzione anacronistica oltreché inutile".

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