Eni Cafè martoriato dai furti: "E' il 22esimo". Dopo la 'spaccata' i ladri si danno alla fuga
Non c'è pace per il bar lungo la Secante. Ad agire tre malviventi che si sono dati alla fuga all'arrivo di uno dei titolari
Un'altra, ennesima, notte di paura all'Eni cafè lungo la Secante, un bar diventato tristemente famoso per le continue irruzioni dei malviventi che si sono ripetute in questi anni. Una 'contabilità' che si aggiorna con l'ultimo inquietante episodio avvenuto martedì sera, che porta a 22 gli episodi criminosi, tra furti e tentati furti.
"Stavo guardando la partita della Juventus - spiega uno dei titolari Francesco Lorusso - quando è scattato l'allarme del locale. Ci siamo precipitati sul posto nel giro di pochissimi minuti. Il primo ad arrivare è stato mio padre, che si è trovato di fronte il 'palo', un giovane che si è dato alla fuga verso i campi non appena lo ha visto". "All'interno del bar c'erano altri due ladri - prosegue Lorusso - che stavano arraffando tutto quello che gli capitava. In un batter d'occhio anche loro sono scappati a piedi. Mio padre ha provato a inseguirli ma ha desistito. Al bar erano arrivati con un auto che è risultata rubata, tutti e tre erano 'imbacuccati' con cappucci e cappelli".
Parla il titolare: "Nonostante tutto ho il rifiuto delle armi"
E' amareggiato oltre che turbato l'esercente, l'ultimo episodio eclatante era avvenuto alla fine di gennaio del 2018. "Ma ne abbiamo avuto altri che non abbiamo segnalato perché sembra che uno voglia farsi pubblicità, ormai siamo arrivati a 22 episodi tra furti e tentati furti".
Anche stavolta è stata una classica 'spaccata'. "Per rompere la vetrata hanno usato un piantone di cemento di quelli che sorreggono gli ombrelloni. I danni anche stavolta sono stati ingenti, circa 10mila euro. Hanno rubato i soldi che erano in casa, le sigarette e i gratta&vinci". Si tratta di persone che vivono di queste cose e sono convinto che facciano dei sopralluoghi prima di colpire".
A giugno 2016 il bar che si trova sulla Secante in zona Ponte Pietra, fu vittima di ben tre furti in 20 giorni. Le telecamere di sorveglianza aiutarono le forze dell'ordine a rintracciare e arrestare la banda in poche ore. Il sindaco Lucchi scrisse una lettera ai titolari del bar dove sottolineava l'importanza di questi strumenti. "Se devo essere sincero - spiega Lorusso - le telcamere di sorveglianza non sono un deterrente, non 'spaventano' i ladri che spesso arrivano incappucciati. In base alle esperienze che ho avuto dico questo, noi ne abbiamo 18 di telecamere. Sicuramente aiutano la polizia nelle indagini. Il problema è che una volta presi questi delinquenti devono essere processati e le pene devono essere severe e certe".
Purtroppo non sempre questo avviene: "Proprio nel giugno 2016 quando subimmo tre furti in 20 giorni, i tre ladri furono arrestati dopo poche ore, e la mattina seguente ci fu il processo per direttissima". "Non so come sia stato possibile - conclude amareggiato - ma uno di loro me lo ritrovai davanti il giorno seguente alla Notte Rosa".