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Cronaca

Emergenza affitti, il sindaco: "Qui non trovano una casa neanche i calciatori". Ecco il piano per 'convincere' i proprietari

L'emergenza casa a Cesena, un problema a dir poco cronico, irrompe nel consiglio comunale con un intervento schietto del sindaco Enzo Lattuca che cerca di proporre un ventaglio di soluzioni

L'emergenza casa a Cesena, un problema a dir poco cronico, irrompe nel consiglio comunale con un intervento schietto del sindaco Enzo Lattuca che cerca di proporre un ventaglio di soluzioni, o almeno palliativi. Il tema è stato affrontato nel tardo pomeriggio di giovedì in commissione consiliare, accanto al sindaco l'assessora Carmelina Labruzzo e il consigliere della Lega Enrico Sirotti Gaudenzi. 

"Sta emergendo - ha esordito Lattuca - in maniera sempre più grave il problema di persone che non riescono a trovare una casa in affitto. E non parliamo delle fasce più fragili della popolazione, parliamo di persone che hanno un lavoro, che hanno un reddito solido. Il problema è che il mercato delle case in affitto nella nostra città è asfittico. Basta aprire il sito di una agenzia immobiliare, gli annunci di case disponibili per la locazione si contano sulle dita di una mano, e i prezzi sono elevati".

Per un monolocale si arriva anche a 470 euro

Il sindaco ha fatto alcuni esempi, sintomatici della gravità della situazione: "Mi è capitato di leggere annunci in cui si dice: 'Affittiamo solo a soggetti referenziati, o addirittura affittiamo solo a medici o infermieri". Lattuca ha fatto capire che il problema non riguarda persone che non possono permettersi un affitto "ma persone che possono pagarlo, ma non trovano proprio una casa". Ha aggiunto il sindaco: "Questo è il principale problema della nostra città, e rischia di frenare la capacità attrattiva delle imprese che vogliono assumere sul territorio".

"Prendendo atto di questa situazione - ha detto Lattuca - abbiamo portato la delibera di indirizzo in consiglio comunale, proprio perché siamo disposti ad ascoltare suggerimenti". Il sindaco ha spiegato che "in città c'è un patrimonio privato di oltre 3000 unità abitative nelle quali non sono attivate le utenze, volgarmente vengono definite case 'sfitte', in realtà si tratta di case in vendita o diroccate, abbandonate. Possiamo dire che si tratta di alloggi che si trovano in un limbo, e  che magari potrebbero essere rimessi sul mercato, anche con poche risorse".

Le soluzioni da mettere in campo e il problema universitari

Il sindaco Lattuca ha riferito che il Comune intende incentivare l’utilizzo della “Fondazione per lo sviluppo di contratti di locazione abitativi”, con cui l’amministrazione ha una relazione trentennale. C’è la possibilità di mettere in locazione a canone calmierato, equo ed accessibile, oltre 130 appartamenti. Si vuole rafforzare il ruolo della Fondazione, potenziandola. La Fondazione può tornare, come avvenuto in passato, a sviluppare ulteriori azioni come stipulare direttamente i contratti con il proprietario e di concedere l’utilizzo di questi immobili all’inquilino. Da ultimo, alla Fondazione, potrà essere dato il compito di promuovere e stimolare gli investimenti dei privati e delle imprese nell’housing sociale, nell’edilizia universitaria e in favore dei lavoratori impiegati presso le imprese investitrici.

Intanto l'agenzia immobiliare si allarga

"Non possiamo permetterci che le persone vadano per strada - l'arringa del sindaco - e neanche che vadano nelle strutture ricettive, dobbiamo avere la capacità di garantire un alloggio, perché si tratta di gente che ha la possibilità di pagare un affitto. Abbiamo un confronto aperto con Acer per il graduale rientro di circa 50 appartamenti che oggi non sono assegnati perché necessitano di manutenzione. Vogliamo averli a disposizione il prima possibile. Pensate che a Forlì e Predappio ci sono circa 200 alloggi non assegnati, noi abbiamo messo a disposizione di Acer le risorse, il problema spesso è trovare le ditte".

Poi il sindaco ha affrontato il tema universitari, le stanze sono praticamente introvabili: "Non c'è dubbio che il graduale aumento della popolazione universitaria ha inciso sul problema e ha creato due binari diversi. Da un lato gli affitti alle famiglie, e dall'altro quello più sicuro e flessibile degli affitti agli universitari, che di solito prediligono contratti annuali. A Cesena abbiamo 5mila universitari, molti fuori sede, e servono soluzioni ad hoc per loro, non è possibile che le stanze siano schizzate a 350 euro". Serinar metterà in campo azioni per il recupero di patrimonio immobiliare inutilizzato o utilizzato per usi diversi da quello abitativo al fine di aumentare la dotazione di posti letto a disposizione degli studenti iscritti al Campus universitario di Cesena. Il sindaco ha poi parlato di "vere e proprie discriminazioni, nei confronti delle famiglie straniere, ma anche verso famiglie con minori, evidentemente più tutelate in caso di sfratto, ma anche discriminazioni nei confronti di chi ha semplicemente animali domestici".

Le agevolazioni fiscali per i proprietari

Al fine di aumentare gli immobili immessi nel mercato delle locazioni, dovranno essere previsti incentivi e stimoli, anche di carattere fiscale, quale l’azzeramento o la restituzione dell’Imu per tre anni, per coloro che renderanno disponibili alla locazione a canoni calmierati immobili a lungo inutilizzati. Contestualmente occorrerà predisporre ogni attività volta ad intercettare il contributo a fondo perduto in quota affitto finalizzato alla compensazione della differenza tra l’affitto percepito dal proprietario (come stabilito dai vigenti accordi territoriali) e l’affitto effettivamente pagato dall’inquilino, per la durata del contratto ed in relazione alla situazione reddituale del nucleo familiare. Infine l’Amministrazione dovrà accompagnare la fase di realizzazione e sviluppo del progetto di social housing del comparto Novello quale vero e proprio elemento chiave di risposta all’emergenza abitativa.

Avviandosi a conclusione il sindaco ha parlato della necessità di un patto tra imprese, dipendenti e proprietari di immobili: "Bisogna potenziare la posizione del lavoratore inquilino che, oltre alla busta paga, potrebbe presentarsi davanti al proprietario con accanto l'impresa che ne garantisca la solvibilità, sono soluzioni che già sono state adottate in territori a noi vicini". Infine la provocazione: "Qui non riescono a trovare una casa in affitto neanche i calciatori del Cesena, ovvio che poi con un reddito abbondante una soluzione si trova.. ma chi ha un reddito limitato non trova nulla, per un bilocale servono 700 euro.."

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