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Cronaca

E45, la Regione mette 250mila euro per la Valle del Savio. Slitta la decisione sulla riapertura

Risorse straordinarie per lavoratori, famiglie e imprese. Intanto Emilia Romagna, Toscana e Umbria chiedono lo stato di emergenza nazionale

Un primo concreto intervento della Regione a favore dei territori interessati dall'emergenza E45, in attesa della decisione su una possibile riapertura parziale, che slitta a lunedì. Questo emerge dal secondo vertice, svolto a Cesena nel pomeriggio di venerdì, tra il presidente della Regione Stefano Bonaccini, i sindaci dei Comuni della Valle del Savio, associazioni d'impresa e sindacati. Presente anche l'assessore regionale alla Protezione Civile Paola Gazzolo.

Nella serata di giovedì il presidente della Regione ha firmato lo stato di crisi regionale per una durata di 180 giorni, e ha stanziato i primi 250mila euro, che vanno a disposizione dei Comuni della Valle del Savio, a cui si aggiungono Roncofreddo e Sogliano sul Rubicone.  Intanto è già partita la richiesta, di concerto con Toscana e Umbria di deliberazione dello stato di emergenza nazionale.

"Dopo l'incontro al ministero - dichiara il presidente della Regione Stefano Bonaccini - abbiamo accolto con favore la disponibilità di Anas a intervenire con tempestività sulla viabilità alternativa, e siamo disposti a fare la nostra parte per quanto riguarda i costi. Siamo in attesa di capire quando la E45 potrà essere riaperta parzialmente, ma questo non ci compete. A Roma abbiamo chiesto che il cantiere sia gestito in maniera straordinaria perché questa è un'emergenza nazionale. Ora ci preme sostenere i territori colpiti da questa situazione. E lo facciamo con lo stanziamento dei primi 250mila euro di risorse immediatamente disponobili per imprese, lavoratori, studenti e famiglie dei Comuni della Valle del Savio. Ora aspettiamo che il governo faccia la sua parte intervenendo con gli ammortizzatori sociali e con interventi fiscali, riconoscendo che si tratta di un'emergenza nazionale".

La Regione ha deciso di aiutare i territori colpiti anche attraverso uno strumento già previsto a bilancio, il ristoro di Irap a favore delle piccole imprese dei Comuni montani, e questo già a partire dal 2018. Ovviamente contiamo di estendere il beneficio anche ai Comuni non montani, come Cesena, dove ci troviamo in questo momento". "C'è poi il problema - prosegue Bonaccini - degli studenti, e riguarda in particolare Bagno di Romagna e Verghereto, qui stiamo intervenendo con convitti e lezioni a distanza per via telematica. Il diritto allo studio non può fermarsi neanche in questa situazione".

Secondo vertice Regione- Comuni della Valle del Savio

"La Regione ha fatto la propria parte - sottolinea il sindaco di Cesena Paolo Lucchi - il presidente Bonaccini è tornato con un'assegno da 250mila euro di risorse subito disponibili per i Comuni. Le richieste che perverranno ai Comuni colpiti dall'emergenza saranno gestite dallo Sportello Facile del Comune doi Cesena . Lunedì a Roma ci sarà un'altra importante riunione per la gestione di questa emergenza. Non vogliamo che si spengano i riflettori sulla viabilità alternativa, è un impegno che Anas ha preso e ci aspettiamo che lo rispetti".

Ma quale sarà il futuro della E45 una volta finita l'emergenza? "L'orizzonte prospettato da Anas - prosegue Lucchi sono il miliardo e mezzo di risorse e i cantieri già avviati. Come sapete il Comune di Cesena è sempre stato favorevole ad una trasformazione della E45 in autostrada che aumenterebbe le condizioni di sicurezza. Ma sarebbe una grande opera e non mi pare che con questo governo ci siano prospettive di questo tipo, si può dire che è un progetto del passato. Resta il fatto che la E45 non pare adeguata ad affronatare le sfide del futuro".

Gli fa eco il sindaco di Bagno di Romagna Marco Baccini: "Anche noi siamo sempre stati favorevoli a questa trasformazione. Sulla riapertura della E45? I tecnici Anas si sono confrontati con quelli della Procura aretina, ogni decisione a questo punto è rimandata a lunedì, siamo ancora nel campo delle ipotesi. Anche una riapertura parziale non risolverebbe l'impatto trenendo che l'emergenza sta avendo sull'economia locale. Non si devono assolutamente, in questo momento, spegnere i fari sulla viabilità alternativa".
 

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