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Cronaca

E45, dal M5S arriva la risposta ai sindaci: "Non accettiamo lezioni, inerzia dura da 20 anni"

La risposta del capogruppo regionale M5S, Andrea Bertani e dei parlamentari Marco Croatti e Carlo De Girolamo alla lettera dei sindaci della Valle del Savio

Il consigliere regionale del M5S Andrea Bertani e i parlamentari del movimento Marco Croatti e Carlo De Girolamo rispondono ia sindaci della Valle del Savio dopo la lettera che li sollecitava a un maggior impegno oer sbloccare la situazione E45.

"Si organizzano manifestazioni di piazza contro il Governo, chiamandole 'tavolo di confronto pubblico' e si fanno ascoltare dichiarazioni del ministro Toninelli, strumentalizzandole, con l’unico scopo di fornire un’interpretazione distorta della realtà.  Manifestazioni dove rappresentanti delle istituzioni minacciano blocchi del traffico, pretendendo con arroganza che lo Stato vada in pochi minuti a sanare le loro pluridecennali incapacità. Ciò non toglie assolutamente che lo Stato si impegni a garantire a cittadini e imprese danneggiate dalla chiusura della strada, attualmente aperta solo al traffico leggero, un congruo indennizzo e tempi rapidi di intervento compatibilmente coi tempi della Procura per quanto riguarda il Puleto, e tempi di assegnazione dei lavori per quanto riguarda la viabilità alternativa".

Gli esponenti del M5S sottolineano "La E45 nel tratto attualmente chiuso al traffico pesante (Valsavignone-Canili) non ha ricevuto adeguata manutenzione da almeno venti anni; nello stesso tratto manca da almeno venti anni una viabilità alternativa. La preesistente ex SS3bis, declassata poi a Strada Provinciale, è stata chiusa nel 1998 dopo che la Provincia di Arezzo decise letteralmente di sbarazzarsene e di assegnarne la gestione al comune di Pieve Santo Stefano; Un qualsiasi intervento di manutenzione importante (non parliamo di banale rifacimento dell’asfalto, ma – ad esempio – di messa in sicurezza di piloni ed altre parti strutturali) avrebbe molto probabilmente comportato la necessità di una chiusura del tratto di strada in entrambe le direzioni. Ciò non è mai stato fatto anche per il fatto che mancava, come detto, da almeno venti anni una viabilità alternativa".

"Non ci pare nelle vostre accorate comunicazioni facciate mai riferimento alle condizioni nelle quali è stata abbandonata questa arteria per decenni, noi torniamo a ribadire che la questione primaria non è solo la necessità di una migliore manutenzione della E45 (ci mancherebbe!), ma soprattutto la garanzia di una viabilità alternativa che consenta l’effettuazione periodica di interventi importanti di manutenzione anche strutturale.  La chiusura disposta dalla Procura (la perizia effettuata dall’Ing. Modena giovedì 11 aprile ci dirà finalmente se questo provvedimento è stato giusto oppure no) non avrebbe procurato i danni enormi all’economia del territorio che ben conosciamo se ci fosse stata una viabilità alternativa. Viabilità che avrebbe certamente allungato i tempi di percorrenza, ma che avrebbe mantenuto collegata la Valtiberina ai principali flussi di traffico".

"Continuare ad addebitare al ministro Toninelli i tempi che la Procura ha ritenuto necessari per le doverose verifiche - su una situazione causata dai decenni di abbandono, non certo dal governo attuale - è, da rappresentati delle istituzioni quali voi siete, mancanza di rispetto istituzionale, verso Ministero e soprattutto verso la Procura", concludono Bertani, Croatti e De Girolamo.
 

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