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Cronaca

Due cesenati eletti nella nuova presidenza nazionale di Confesercenti

L'assemblea nazionale della Confesercenti ha eletto, con un voto all'unanimità, la nuova presidente Patrizia De Luise, assieme ai componenti della Presidenza che guiderà l'associazione nei prossimi quattro anni

Cesare Soldati e Graziano Gozi, presidente e direttore della Confesercenti Cesenate, sono stati eletti nella nuova presidenza nazionale della Confesercenti. Collaboreranno con la nuova presidente, Patrizia De Luise: l’assemblea nazionale della Confesercenti, svoltasi a Roma lunedì, ha eletto infatti, con un voto all'unanimità, la De Luise, assieme ai componenti della Presidenza che guiderà l’associazione nei prossimi quattro anni. È la prima volta nel mondo delle piccole imprese che il vertice di una associazione di categoria è femminile. De Luise prende il posto di Massimo Vivoli.

"Dobbiamo tornare al centro dell'agenda – affermano dalla nuova presidenza Confesercenti - perché se le nostre imprese vivono, vivono anche le città e il turismo. Dobbiamo dire no alla politica che risolve tutto stangando attività e famiglie e sostenere gli interventi che fanno crescere e riconoscono la dignità e il lavoro di tutti". Le tasse? "Non è dallo scontrino non emesso che si può controllare l'evasione di un'azienda, ma un'impresa che si rispetti deve pagare le tasse. Siamo però contrari anche a quell'altra evasione che è totale e arriva dalla contraffazione e dall’abusivismo. Una realtà che abbiamo sotto gli occhi ogni giorno, ma verso la quale non viene preso nessun provvedimento". Confesercenti sottolinea i numeri della crisi che ha colpito consumatori e commercianti in Italia: "Si sono persi 47 miliardi di consumi in dieci anni, un'enormità". Contrazione che ha portato alla chiusura 267mila piccole e medie imprese del commercio tra il 2011 e il 2016, centoventidue al giorno. Per invertire la rotta Confesercenti propone al Governo un patto per i salari che permetta di applicare ai futuri incrementi retributivi contrattuali la detassazione attualmente riconosciuta ai premi di produttività. Si recupererebbero così 10 miliardi di reddito disponibile.

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