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Cronaca

Drei termina il suo mandato in Provincia: "Conflitti di interesse che la legge deve risolvere"

“Un'esperienza difficile e intensa in un ente vivo che ha bisogno di nuove prospettive. Un'esperienza particolarmente importante che non dimenticherò”: spiega così gli ultimi giorni da presidente

“In questi anni spesso, nella gestione della Provincia, mi sono chiesto se stessi facendo l'interesse del mio Comune o di quello di un territorio di 30 Comuni”: il conflitto di interesse irrisolto all'interno delle Province italiane viene individuato come uno dei problemi più urgenti da Davide Drei, giunto ormai al termine del mandato nel suo ruolo di presidente della Provincia. La Provincia non è scomparsa, ma è diventato un ente di secondo livello governato dai sindaci e dai consiglieri comunali del Comuni che appartengono al territorio, in virtù di una riforma provvisoria. Ma in Italia niente è più definitivo del provvisorio e quindi questi enti, pur in grave deficit, continuano ad andare avanti ogni anno grazie a provvedimenti ad hoc.

VIDEO - Il presidente della Provincia Drei traccia il suo bilancio di 4 anni

“Un'esperienza difficile e intensa in un ente vivo che ha bisogno di nuove prospettive. Un'esperienza particolarmente importante che non dimenticherò”: spiega così gli ultimi giorni da presidente della Provincia di Forlì-Cesena Davide Drei che venerdì mattina ha tracciato un bilancio dei suoi quattro anni di mandato. A sostituirlo, con le elezioni in programma a fine mese, uno tra i sindaci di Bertinoro, Gabriele Antonio Fratto, e di Gatteo, Gianluca Vincenzi. “Qualcuno - argomenta Drei - afferma che le Province sono morte, invece è un ente vivissimo che lavora in condizioni diverse rispetto al passato, con molte meno risorse, personale e trasferimenti. Ma che presidia funzioni fondamentali". Il disegno di riforma si e' interrotto con il voto al referendum costituzionale del 4 dicembre scorso e ora "le Province devono trovare nuove strade", anche se fin qui dai governi non sono arrivati segnali chiari.

Occorre, invita Drei, “ascoltare i sindaci che hanno avuto l'onere di gestire questi enti e andare rapidamente alla riforma. L'unico segnale dal Parlamento in tal senso è l'istituzione di un tavolo di confronto nell'ambito della Conferenza unificata Stato-Regioni-Comuni”. Di certo, prosegue Drei, occorre "superare" la previsione che gli amministratori provinciali possano essere solo sindaci e consiglieri comunali, che "non ha più senso nel futuro ruolo delle Province". Si crea infatti "un cortocircuito, un conflitto di interessi" tra esigenze comunali e territoriali. Concetto che ribadisce anche il segretario generale Francesca Bagnato: “Sulla pianificazione in particolare si creano corto circuiti, dal momento che è una funzione sovra-ordinata, che necessiterebbe quindi di un'investitura autonoma mentre ci siamo trovati spesso in potenziali conflitti di interesse dovendo i sindaci o i consiglieri comunali dover decidere dei piani urbanistici del loro stesso comune”. "Per ragionare di politiche sovracomunali servono nuove architetture, ci sono ambiti nuovi da disegnare", continua Drei. 

Insomma, precisa Drei, "la riforma delle Province e' l'occasione per dare assetti e ambiti nuovi", dando sostanza al progetto di Provincia unica in Romagna. "Come amministratori e sindaci ci siamo piu' volte confrontati, c'e' la volonta' di andare in questa direzione, ma serve una normativa coerente", tenendo presente che "all'interno di richieste di divisione e di particolarismi, una terra che mette in campo un processo di unificazione dal basso va sostenuta e premiata. Stato e Regione devono premiare lo sforzo di unirsi per uno sviluppo ampio del territorio". 

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