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Cronaca

Dopo l'atto vandalico dalla scuola un segno di speranza, ecco il murales 'ideato' dai bambini

E' Costanza Persano, insegnante della scuola Primaria di Villa Chiaviche a raccontare la bella iniziativa dell'istituto

“Bello, leggero, saluta, sorride. Dono immenso per l’anima. Tra il verde prato. Sulle mura di pietra della scuola. Lui simpatico, ci insegna ad essere ragionevoli e bambini…sempre. Un regalo, che non è solo per noi,  ma per tutto il mondo”.

"Sono proprio le parole di Alberto e di tutti gli alunni della classe 5^ della Scuola Primaria Collodi che mi hanno spinta a scrivere per raccontare ciò che è successo nella nostra Scuola". E' Costanza Persano, insegnante della scuola Primaria di Villa Chiaviche a raccontare la bella iniziativa della scuola, dove  è stato realizzato dall'artista cesenate di Street Art Virginia Verona un murales sulle pareti esterne della istituto.

"La realizzazione del murales rappresenta il frutto di numerose attività che la nostra scuola ha attivato da novembre in poi a seguito di un atto vandalico che ha “imbrattato” la nostra scuola. L’atto vandalico e i successivi risvolti sono stati resi pubblici.  Ritengo che in questo periodo, la realizzazione di questo progetto e la sua conoscenza assuma significati importanti per il mondo della scuola, soprattutto per tutti i bambini e le bambine. Il 26 ottobre scorso appena giunti a scuola noi insegnanti e tutti gli alunni e le alunne ci siamo accorti che il muro esterno era stato imbrattato da alcuni vandali da disegni “poco gentili”".

"Le iniziali reazioni di divertimento e di imbarazzo da parte dei bambini hanno lasciato presto il posto a numerose e articolate attività ed iniziative. La realizzazione di cartelli di protesta, l’analisi ragionata e condivisa del comportamento del “vandalo” comparato col comportamento attivato dentro la scuola, l’invio delle riflessioni dei bambini al sindaco, l’incontro col sindaco Enzo Lattuca, la proposta di trasformare “i missili” presenti sul muro in “altro” attivando poi un laboratorio espressivo che ha coinvolto l’intero plesso, la decisione di realizzare un murales, l’incontro con l’artista cesenate di Street Art Virginia Verona, i laboratori da lei condotti, le numerose fasi di confronto, progettazione, discussione hanno scandito giorno dopo giorno i quattro mesi successivi all’evento intrecciandosi fortemente con il curricolo scolastico. Giorno dopo giorno i bambini si sono progressivamente calati dentro il progetto “murales”, hanno vissuto e attraversato tutte le fasi, protagonisti e cittadini attivi dei propri spazi di vita, della propria scuola. A fine febbraio tutto era ormai pronto, il disegno era stato pensato, progettato, condiviso, gli studenti si erano a lungo esercitati, Virginia era disponibile, quando improvvisamente, inaspettatamente tutto si è spento, tutto si è fermato, la scuola ha davvero voltato pagina e ha iniziato a scrivere un nuovo capitolo".

"Improvvisamente la scuola ha perso i suoi punti cardinali, la sua stella polare: gli spazi e i tempi condivisi, la presenza fatta di relazioni significative, la condivisione, l’incontro, lo scambio di voci, di sguardi, di intenti. Improvvisamente la scuola si è sentita orfana della propria identità.  Da fine Febbraio noi insegnanti stiamo cercando giorno dopo giorno di attivare forme e modi di Didattica a Distanza che nel suo intento generativo rappresenta più una Didattica di Vicinanza volta a mantenere vive e vitali quelle trame culturali e relazionali tessute nel tempo. Non è facile vivere la Scuola a Distanza poi però arrivano dei piccoli segni che racchiudono in sé la forza del passato, i semi per il futuro e sono capaci di donare al presente i loro tesori più preziosi".

Lunedì 6 aprile Virginia Verona ha realizzato il murales del nostro caro Pinocchio che dovrà, appena possibile, essere completato col lavoro dei bambini. Quel grande Pinocchio bianco, sorridente, con la mano alzata, steso su gran parte del muro davanti alla scuola, oggi più che mai, è capace di trasmettere e diffondere segni e significati importanti.

Questo ciò che hanno scritto alcuni alunni della classe 5^.

“E’ stata una bellissima sorpresa per tutti, soprattutto in questo bruttissimo periodo che ci costringe lontani dalla nostra scuola, vedere l'immagine di questo grandissimo Pinocchio disteso a braccia aperte che sembra volerci dire:” Vi sto aspettando! Tenete duro!”. (Mattia)
Volevo dire grazie alle mie maestre che nonostante tutto ci seguono da casa, la direttrice, Virginia, il sindaco che con tutti i suoi impegni ha mantenuto la promessa facendoci questo regalo in questo momento. Non so se riuscirò a vederlo da vicino mi sarebbe piaciuto, era una cosa nostra, per ora con la speranza resto a casa di uscire da questo brutto incubo. Grazie. (Luca)     

 “Quel Pinocchio così sorridente ci manda un messaggio di speranza e di coraggio, sembra volerci dire: "Io vi aspetto qui". In questo momento di isolamento ci incoraggia a non arrenderci alle difficoltà e che tutti insieme, uniti, possiamo superarle”. (Anna)
“Il Pinocchio è lì, sorveglia la nostra scuola, con quella mano alzata saluta in attesa del nostro ritorno. Ci dà un segno di speranza, è come se dicesse: “Torna, io ti aspetto!”. Anche solo vedendolo dalle foto, mi emoziono, sorrido e motivo la speranza di tornare presto a scuola. Sembra magico quel Pinocchio perché pur essendo solo un disegno suscita un’esplosione di emozioni positive”. (Elisabetta).

“Abbiamo lavorato molto per elaborare le nostre idee per il murales ma purtroppo siamo stati costretti ad allontanarci dalla nostra scuola. Fortunatamente, qualcuno di coraggioso ha deciso di portare avanti il nostro progetto”. (Mattia).

"Pur avendo il mondo fermo, siamo riusciti a fare “la fase 1” del nostro progetto. Il Pinocchio che protegge la nostra scuola, è “nato”, in un momento brutto e in fondo tutti vogliamo andare a fare amicizia con il nostro nuovo guardiano!”. (Riccardo).

“Il nostro Pinocchio è bello, è disteso e sembra che voli perché non è appoggiato per terra,guarda verso la gente che arriva e sembra che saluti e dica “Benvenuti”… mi fa pensare che le cose belle fanno sparire le cose brutte”. (Carmine).

“Pensavo che a causa del Coronavirus non riuscivamo a creare il nostro Pinocchio, questo brutto virus ci ha portato via tutto, il nostro tempo è perduto. Quando le maestre ci hanno mandato le foto del murales, sono rimasto stupito, all’inizio pensavo fosse un sogno, ma dopo ci ho creduto, era proprio il nostro Pinocchio”. (Filippo).

A conclusione, intendo unirmi al pensiero di Martina e affermare con rinnovata forza e determinazione: “Crederci, ma crederci sempre. Ci abbiamo creduto, ed è accaduto”, conclude la maestra.

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