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Cronaca

Dopo il lockdown le arti tornano a Cesena col "Festival Fu Me", sul palco anche Lodo Guenzi

"FU ME è un nuovo festival e l'ho pensato con una struttura anch'essa nuova ed originale. Ogni serata si costruisce attorno ad un tema. Al centro c'è lo spettacolo teatrale"

Una tre giorni sotto le stelle nel parco di Villa Silvia Carducci di Lizzano scalderà l’estate cesenate. Da venerdì 31 luglio a domenica 2 agosto il Festival teatrale FU ME Creare memorie – Costruire futuri, organizzato dalla compagnia Alchemico Tre, accenderà i riflettori (dalle 19,30) su tematiche di stringente attualità lasciando ampio spazio al teatro, alla fotografia e alla musica. Lodo Guenzi, Maria Antonietta, Tindaro Granata sono infatti solo alcuni dei nomi che si succederanno sul palcoscenico nel corso delle tre serate. Un vero e proprio debutto per il festival. “Offriremo al pubblico – spiega l’attore e direttore artistico di Alchemico Tre Michele di Giacomo – vari punti di vista con proposte artistiche di grande qualità e sguardi, così da portare stimoli diversi e l'opportunità di riflettere sul tema scelto, senza imposizioni, solo tramite artisti e incontri”.

Tre giorni di festa ma anche tre appuntamenti per riflettere su tematiche centrali come la violenza sulla donne, il peso del passato e la legalità. Come si svolgerà il Festival?

FU ME è un nuovo festival e l'ho pensato con una struttura anch'essa nuova ed originale. Ogni serata si costruisce attorno ad un tema. Al centro c'è lo spettacolo teatrale, di compagnie e registi del panorama nazionale e ad esso si legano un concerto, un incontro e un'installazione. FU ME infatti è anche una Festa, un'occasione per ritrovarci dopo mesi di chiusura di teatri, concerti e attività culturali. Per questo il parco di Villa Silvia sarà allestito con foodtruck per bere e mangiare, tavoli, sedie, mercatini di libri e dei prodotti di Libera contro le Mafie. Non solo spettacoli ma anche l'opportunità di stare assieme per riviverci. 

Si comincia con una prima serata tutta al femminile che sarà raccontata attraverso le arti del teatro e della musica...

Partiremo con le donne. Un segnale per noi importante, perché la parità di genere è un obiettivo su cui dobbiamo ancora lavorare. Un serata con voci al femminile, perché è giusto che siano le donne a raccontare storie di donne: una politica Emma Petitti, una fotografa Simona Ghizzoni, un'attrice Valeria Perdonò e una cantautrice Maria Antonietta. Affrontando diversi temi come l'immagine della donna nella società, la violenza sulle donne, il rapporto uomo-donna ma anche le grandi donne-artiste nella storia. Anche solo la presenza degli ospiti è già un racconto e un segno. Poi proseguiremo con Resistenza e Memoria con ospiti il Centro Pace, la Compagnia Eco di Fondo, il Coro Spontaneo Individualista, Enrico Farnedi e Lodo Guenzi e la soglia tra Legalità e Illegalità con ospiti Libera contro le mafie, Tindaro Granata e Moder. Sono felice del programma, credo siano proposte di qualità e spessore e spero che il pubblico ne posso godere.

FU ME è stato presentato come un festival teatrale. Qual è il ruolo del teatro oggi e come incontra tematiche importanti legate all'attualità?

Il teatro resta uno dei mezzi più forti per raccontare l'uomo nel suo presente, passato e futuro, perché lo fa tramite un incontro dal vivo col pubblico, senza mezzi che filtrano, senza schermi. La presenza rende possibile un'esperienza emotiva forte e collettiva e il passaggio di contenuti tramite empatia. La drammaturgia contemporanea in Italia è molto viva, per questo ho scelto di realizzare FU ME, per portarla a Cesena, per mostrare quelle realtà che lavorano descrivendo l'uomo e la società del presente. Ma mi rendo conto che i giovani non frequentano il teatro. Lo sentono distante. Questo Festival è pensato anche per loro, così che possano rendersi conto che il teatro è un mezzo presente, vivo, vivace, contemporaneo che parla a loro e che partecipare ad uno spettacolo può anche essere una festa.

Il teatro locale riesce a colmare quel gap presente tra il palcoscenico e la pubblica opinione?

La Romagna e Cesena in particolare sono da sempre un territorio fervido per il teatro, abbiamo Ert, compagnie come Raffaello Sanzio e Valdoca, realtà di grande spessore che ci invidiano in tutta Italia. Ora ci troviamo in un tempo in cui il teatro lotta con nuovi mezzi e linguaggi e c'è una nuova urgenza: quella di ricostruire un rapporto con il pubblico, di non allontanarsi dalle persone. Tocca a noi "nuovi" artisti restare legati al presente e al pubblico, senza abbassare la qualità progettuale, ma creando progetti di inclusione, forme nuove di racconto, scegliendo per gli spettacoli temi di attualità e collaborando tra noi. Io con la mia Compagnia cerco di farlo sia con i progetti didattici che con gli spettacoli e ora con questo Festival. Solo così credo che il teatro contemporaneo possa ritrovare una posizione centrale nella società, nella cultura e che che le nuove realtà locali possano vivere anche a livello nazionale.

Per info e prenotazioni scrivere a info@alchemicotre.com

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