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Cronaca Bagno di Romagna

Strade provinciali, discussione nell'entroterra sulle limitazioni ai camion

Sulla questione interviene il sindaco di Bagno di Romagna Marco Baccini, impegnato per la realizzazione delle asfaltature delle strade nell’ambito dell’organizzazione della Tappa del Giro d’Italia.

Da qualche settimana l’alto Appennino cesenate è teatro di un acceso dibattito sulle limitazioni applicate dalla Provincia alle strade provinciali che attraversano il Fumaiolo, dopo che queste sono state oggetto di rilevanti opere di manutenzione in occasione dell’arrivo del Giro d’Italia del 17 maggio scorso. Dopo gli interventi del sindaco di Verghereto, comune più direttamente interessato alla questione, è stato chiamato a intervenire anche il sindaco di Bagno di Romagna Marco Baccini, che si è impegnato per la realizzazione delle asfaltature proprio su quelle strade nell’ambito dell’organizzazione della Tappa del Giro d’Italia.

"Il tema delle strade e della loro manutenzione rappresenta una questione strategica ormai per il territorio di tutti i comuni, ma ancor di più per l’Appennino - spiega Marco Baccini - in cui le strade sono maggiormente esposte all’aggressione degli agenti atmosferici nei mesi invernali, che rendono necessarie manutenzioni che sempre più difficilmente trovano adeguate risorse. Proprio per questo, la custodia e la cura delle strade deve essere un tema condiviso a livello di territorio, tanto da trovare la massima condivisione e organizzazione programmatica".

“Sinceramente - commenta il sindaco di Bagno di Romagna - ho invece potuto apprendere solo dalla stampa dell’azione portata avanti dall’amministrazione di Verghereto nei confronti delle limitazioni al traffico pesante disposte dalla Provincia e del relativo dibattito che ne è sorto. Ma intervengo con interesse sull’argomento dal momento che mi viene riferito da più parti che ad una riunione tenutasi mercoledì scorso, alla quale le amministrazioni vicine non sono state invitate, è stata avanzata la tesi per cui le limitazioni provinciali siano state sollecitate dal sindaco di Bagno, ciò che posso nettamente smentire, anche se a questo punto rilancio cogliendo l’occasione che mi viene data”.

"Ad oggi - dichiara Baccini - l’impegno che mi ha visto lavorare per le strade del Fumaiolo è stato quello che ha permesso di trovare i fondi con i quali sono state asfaltate le strade provinciali interessate dal Giro d’Italia, la maggior parte delle quali ricadenti nel territorio del Comune di Verghereto. Un’operazione difficile e lunga, che ha richiesto mesi e mesi di lavoro. Ora si pone il tema della manutenzione e della custodia delle stesse, con l’obiettivo di evitare di trovarsi tra qualche anno nelle stesse condizioni di aprile, con strade impraticabili a tutti i mezzi".

"Infatti - prosegue - vorrei riportare alla mente di tutti la condizione delle strade del Fumaiolo fino a maggio scorso. Il tema non riguarda le biciclette, che si cerca di far passare come l’unico problema, ma la fruizione generale ed in sicurezza di quelle strade, prima di tutto per i cittadini residenti, per le aziende e poi anche per il turismo. La necessità di preservare e rispettare il lavoro svolto, poi, è tanto più doverosa se si considera che le operazioni di ripristino sono state possibili con impiego di rilevanti finanziamenti pubblici. E quindi proprio delle comunità e dei contribuenti. Allora, posso dichiarare molto apertamente che non trovo scandaloso, anzi lo trovo utile e sensato, ragionare sulla necessità di trovare formule che consentano di preservare quanto più a lungo possibile quelle strade per garantire un servizio fondamentale per le comunità residenti, e quindi per il popolamento della montagna, anche in considerazione che sarà sempre più difficile in futuro intervenire nuovamente”.       

“Certamente, nell’ambito del ragionamento occorre individuare formule che garantiscano un equilibro anche per lo svolgimento delle attività agricole e commerciali della zona. Per questo motivo, però - ed è qui che arriva la sollecitazione del sindaco di Bagno di Romagna - si rende sempre più opportuno e necessario affrontare queste tematiche in una logica più ampia e di territorio, che parta dalla consapevolezza da parte di ognuno di ampliare il raggio di veduta. Fino a quando si continuerà a ragionare solo guardando agli interessi dei singoli o di singole categorie di interessati, l’Appennino non sarà mai in grado non solo di risolvere le proprie problematiche, ma neppure di affrontare una progettualità tale da far fare quel salto di qualità che da tanto tempo viene sbandierato in tutti i discorsi pubblici”.

“E allora, proprio da qui la consapevolezza una volta per tutte che il turismo può essere un settore economico tanto pesante quanto quello delle altre attività praticate in montagna - continua il sindaco -. E su questa base spetta alle amministrazioni il dovere di creare quelle condizioni culturali per cui ogni settore economico deve svilupparsi in un’ottica complessiva e ragionata, senza far prevalere sempre interessi individualisti. E’ vero che i trasportatori di legname hanno diritto di percorrere le strade, ma lo stesso diritto di percorrere quelle strade in sicurezza lo hanno le famiglie residenti, così come gli alberghi, i ristoranti e i bar hanno lo stesso diritto a che quelle strade siano percorse in comodità dai propri clienti. Anche quella è economia rilevante per la montagna e per il mantenimento in vita di quei luoghi”.

“E’ lo stesso ragionamento che come amministrazione abbiamo fatto sulla strada comunale di Cà di Ravaglia, dopo che siamo riusciti a asfaltarla eliminando un problema annoso e particolarmente sentito. La manutenzione di quella strada è messa a dura prova proprio dai mezzi pesanti che prevalentemente provengono dal Comune di Verghereto, al quale abbiamo scritto più volte per sensibilizzare al problema, non avendo mai ricevuto risposta - prosegue -. Mi viene da dire che, probabilmente, se chi finora è intervenuto sul tema avesse partecipato al lavoro svolto per rendere possibile le asfaltature, avrebbe più sensibilità ad affrontare la tematica e sarebbe più attento a difendere la custodia delle strade".

"Su questa logica, allora - conclude il sindaco di Bagno - sarebbe auspicabile che le politiche della montagna trovino un canale di discussione ampio e inclusivo, che parta in primo luogo dal coinvolgimento delle amministrazioni pubbliche quando si tratta di temi sovracomunali, ciò che in questo caso è mancato e continua ad esserlo".

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