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Cronaca

Il 2 giugno visto da Lucchi: "C'è scoramento, ma serve coraggio"

"La festa quest'anno è offuscata dalla tristezza. Ma da essa dobbiamo trarre la forza per avviare una nuova rinascita": è il messaggio che lancia il sindaco Paolo Lucchi

“La festa quest’anno è offuscata dalla tristezza. Ma da essa dobbiamo trarre la forza per avviare una nuova rinascita”: è il messaggio che lancia il sindaco Paolo Lucchi in vista della giornata del 2 giugno. Il Comune di Cesena ha deciso di cancellare le iniziative di festa in occasione del 2 giugno come segno di partecipazione al dramma delle popolazioni emiliane colpite dal terremoto, scegliendo di devolvere ad esse la somma prevista per il concerto in piazza. Tradizionalmente, ad aprire le celebrazioni è un intervento del Sindaco che richiama il significato e il valore della Festa della Repubblica. Quest’anno viene a mancare il momento pubblico in cui si svolge questa riflessione. Ma il Sindaco di Cesena Paolo Lucchi vuole rimarcare l’importanza della Festa della Repubblica, e invia questo messaggio ai cesenati.

Dice Lucchi: “Da 66 anni il 2 giugno è un giorno di festa per tutto il Paese. Lo fu il 2 giugno 1946, quando fu proclamata la Repubblica, scelta democraticamente dagli italiani finalmente liberatisi dall’incubo della guerra e dal giogo del regime nazifascista. E lo è stato sempre, giustamente, negli anni successivi, a memoria di quella scelta, che rappresenta il fondamento stesso del nostro Paese e delle sue istituzioni. Oggi, però, questa festa è offuscata dalla tristezza: il pensiero di tutti noi corre, inevitabilmente, alle popolazioni dell’Emilia, tragicamente colpite dal terremoto”.

“I pochi chilometri che ci separano da quelle comunità operose, l’appartenenza alla stessa Regione – quell’Emilia-Romagna spesso utilizzata come il paradigma nazionale dell’equilibrio e della coesione sociale - rendono maggiore la nostra pena e rafforzano il nostro senso di partecipazione a questo dramma. Come sempre, la rete della solidarietà si è messa immediatamente in moto: i nostri volontari, la nostre organizzazioni di Protezione Civile, sono stati fra i primi ad accorrere in quei luoghi, mentre fra i cittadini si sono moltiplicate le iniziative per la raccolta di aiuti, dimostrando ancora una volta quanto sappia essere generosa la nostra terra”.

“Una generosità che appare tanto più preziosa in questo momento di grave crisi generale, che ci sta mettendo tutti a dura prova. In questi giorni ogni certezza sembra venire meno e più di una volta ho avvertito, anche fra la nostra gente, lo scoramento per questa tragedia, la preoccupazione per il futuro, i dubbi sulla capacità di reagire, che pure non era venuta a meno neppure quando siamo stati chiamati a fronteggiare l’eccezionale nevicata del febbraio scorso. Dobbiamo trovare la forza di non arrenderci, di guardare avanti e possiamo farlo solo se staremo uniti, come ci hanno esortato a fare il Capo dello Stato Napolitano e il Primo Ministro Monti”.

“Penso al 2 giugno del 1946: l’Italia era in macerie, appena uscita da un conflitto devastante. Le donne e gli uomini di allora – i nostri genitori, i nostri nonni – non si persero d’animo, si rimboccarono le maniche e intrapresero il difficile percorso della ricostruzione, che non riguardava solo gli edifici e le infrastrutture, ma la stessa società. Si diedero nuove regole – mirabilmente condensate nella nostra Carta Costituzionale - e nuove istituzioni. Fu l’inizio di una rinascita costruita sui valori comuni di una terra nazionale che volle divenire nazione”.

“Nella festa di oggi vedo soprattutto la celebrazione di quell’impegno e la spinta a trarre forza da esso, per avviare a nostra volta una nuova rinascita. Dobbiamo questa volontà, soprattutto ai nostri figli, ai quali stiamo lasciando in eredità una situazione costellata di macerie – valoriali e materiali –, troppo diversa da quella che i padri costituenti avevano sognato, determinando le condizioni per un’Italia le cui fondamenta fossero poggiate su valori condivisi e certi. Il 2 giugno ci serve anche per rammentare come il percorso di valorizzazione, attualizzazione, difesa della nostra Costituzione democratica, vada sostenuto ogni giorno da tutti coloro che hanno a cuore il futuro della nostra Italia”, conclude il Sindaco di Cesena Paolo Lucchi.

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