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Cronaca

Contaminazioni nella discarica della Busca, il caso passa nelle mani del giudice

A darne la notizia è Natascia Guiduzzi, consigliera pentastellata di Cesena. Guiduzzi rileva, in merito alle risultanze dell'indagine, che "il 21 dicembre 2012 alcuni operai addetti alla discarica si accorgono che l'acqua del canale di fondo ha un colore scuro"

Approda in udienza preliminare la vicenda degli inquinamenti alla discarica della Busca. Si tratta dell'episodio avvenuto il 21 dicembre 2012, con la fuga di percolato alla discarica nei pressi della frazione di San Carlo. Venerdì 12 dicembre davanti al Giudice per le Indagini Preliminari Luisa Del Bianco, si conclude l’iter delle indagini iniziate dal pm Antonio Bartolozzi a seguito dell’esposto presentato dal Movimento 5 Stelle Cesena lo scorso anno.

A darne la notizia è Natascia Guiduzzi, consigliera pentastellata di Cesena. Guiduzzi rileva, in merito alle risultanze dell'indagine, che “il 21 dicembre 2012 alcuni operai addetti alla discarica si accorgono che l’acqua del canale di fondo (canale che raccoglie le acque meteoriche della discarica) ha un colore scuro, segno evidente che probabilmente una fuga di percolato la sta contaminando. Immediatamente si dà il via alle procedure di emergenza. Arpa, seppure avvisata, non si reca sul posto a causa della mancanza di luce (erano le 17 ed era già buio). Ci chiediamo come sia possibile che, in caso di eventuale disastro ambientale, Arpa non disponga di idonei sistemi di illuminazione tipo torce, faretti o strumenti simili, o stivali e provette per un immediato prelievo di campioni? Arpa si presenta in discarica solo il giorno seguente ed incredibilmente non acquisisce campioni delle acque, né dei terreni circostanti la fuga di percolato. Viene invece fatta una semplice “ispezione visiva”. Quindi nell'imminenza dei fatti non si è fatto alcun campionamento”.

Inoltre, sempre per Guiduzzi “sui monitoraggi che Hera spa, gestore dell'impianto, deve effettuare periodicamente, Hera comunica nel 2011 agli organi competenti che in base ai risultati delle sue analisi effettuate nei pressi della discarica risulta che nelle acque sotterranee siano presenti metalli pesanti come mercurio, arsenico e piombo. La Provincia, a seguito di tale segnalazione, avvia un procedimento di “potenziale sito contaminato”. Nel frattempo alla discarica viene concesso un ampliamento senza che le analisi siano menzionate né nelle delibere di Consiglio Provinciale né nelle delibere del Comune di Cesena (fine 2012). Ci chiediamo come sia possibile concedere un ampliamento della discarica, sottoposta ad un procedimento di questo genere, senza che le istituzioni siano debitamente informate della situazione”.

Ed infine: “Il Movimento 5 stelle Cesena vigilerà sulla questione discarica e gli dedicherà la nostra azione politica più incisiva seguendo la vicenda giudiziaria con costanza. La salute dei cittadini non è in vendita”.

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