Coppie omosessuali, i giovani Pd: "A Cesena il registro esiste da 8 anni"
A Cesena è presente da otto anni un registro delle unioni civili, che dà sostanziali diritti alle coppie omosessuali per esempio per il calcolo dei redditi Isee (che sono alla base, poi, delle tariffe di molti servizi pubblici)
A Cesena è presente da otto anni un registro delle unioni civili, che dà sostanziali diritti alle coppie omosessuali per esempio per il calcolo dei redditi Isee (che sono alla base, poi, delle tariffe di molti servizi pubblici). Lo rimarca una nota dei Giovani Democratici di Cesena, che ripercorrono le loro attività sul tema del riconoscimento dei diritti delle persone LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transessuali)
In particolare i giovani del Pd hanno chiesto un approfondimento su un ordine del giorno votato dal Consiglio Comunale di Cesena il 14 giugno 2007 (durante il secondo mandato del Sindaco Giordano Conti) in cui si chiedeva alla Giunta di istruire gli uffici comunali al rilascio alle coppie, anche dello stesso sesso, non sposate ma conviventi, della “Attestazione di Famiglia Anagrafica”. Spiega una nota dei Giovani Democratici: “Questo provvedimento è sostanzialmente uguale ai provvedimenti con cui molti altri comuni hanno istituito il cosiddetto “Registro delle Unioni Civili”. Infatti, sia che la si chiami “Attestazione di Famiglia Anagrafica” o “Registro delle Unioni Civili”, in entrambi i casi ci si basa sulla definizione di famiglia che, per le finalità dell’anagrafe, viene data dall’art. 4 comma 1 del D.P.R. n.223/1989:«Agli effetti anagrafici per famiglia si intende un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso comune»".
“In sostanza, Cesena, al pari di tanti altri comuni italiani (recentemente questo registro è stato adottato a Roma e nella vicina Rimini), ha già da tempo il suo registro in cui le coppie, anche dello stesso sesso, non sposate ma unite da un comune progetto di vita, possono vedere riconosciuta la propria unione”, rileva una nota. I consiglieri comunali del Pd hanno posto un’interpellanza che si è tenuta nell’ultimo Consiglio Comunale. Nella risposta dell’Assessore Benedetti si è confermato come tale strumento sia effettivamente in vigore e come questo sia la base per l’accesso ai servizi e alla determinazione dei tributi attraverso l’ISEE (Indicatore Situazione Economica Equivalente), fattore che spesso viene usato al fine di determinare graduatorie e tributi. Inoltre l’Assessore ha specificato come per i “figli delle unioni civili” i diritti per i servizi siano assolutamente gli stessi, e questo a prescindere dal registro: ogni minore “residente” può infatti essere accolto nei servizi comunali indipendentemente dallo stato giuridico della famiglia.
Conclude la nota: “Quindi noi Giovani Democratici riconosciamo come molto positivo questo provvedimento del 2007, che ha portato Cesena ad essere all’avanguardia rispetto a molte città italiane nel riconoscimento dei diritti dei propri cittadini. E vogliamo rassicurare quanti egoisticamente hanno manifestato in questi mesi contro l’estensione di tali diritti umani, perché di questo si tratta, alle persone LGBT, perché laddove questi provvedimenti sono stati adottati, a Cesena, come in tante altre città italiane, la famiglia non è stata in alcun modo attaccata ed indebolita, anzi ne è uscita immutata e rafforzata, in quanto tante famiglie, non solo omosessuali, fondate anch’esse sul rispetto e l’amore reciproco, hanno finalmente ottenuto un riconoscimento dalle istituzioni”.