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Cronaca

"La sfida storica la schizofrenia che non si è estinta", ecco chi sono i due nuovi direttori delle Unità operative

La Direzione generale ha nominato il dottor Michele Sanza a capo dell’Unità Operativa Dipendenze Patologiche Forlì-Cesena e il dottor Pietro Nucera alla direzione dell’Unità Operativa Centro Salute mentale Forlì-Cesena

Due nuovi incarichi di direzione per la guida di altrettante strutture complesse che rivestono un ruolo chiave sul fronte della medicina territoriale. La Direzione generale ha nominato il dottor Michele Sanza a capo dell’Unità Operativa Dipendenze Patologiche Forlì-Cesena e il dottor Pietro Nucera alla direzione dell’Unità Operativa Centro Salute mentale Forlì-Cesena. ll tema della salute mantale è una delle priorità di Ausl Romagna, sottolinea il suo direttore generale Tiziano Carradori: "Misuriamo la qualità di una sanità per ciò che c'è all'interno delle strutture, e non è sbagliato, ma minoritario. La promozione della salute mentale si fa molto poco all'interno delle strutture ospedaliere, si fa fuori, e questo ci apre ad uno scenario che al netto di sorprese negative si infila nell'ambito di sviluppo del socio-sanitario che è l'obiettivo di sviluppo del PNRR".

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Michele Sanza (Unità Operativa Dipendenze Patologiche)

Già direttore dell’Unità Operativa Dipendenze Patologiche di Cesena, con la nuova nomina il dottor Michele Sanza è ora nuovo direttore delle Dipendenze Patologiche di Forlì –Cesena, assumendo quindi la direzione di una unica struttura a valenza provinciale. Nato a Potenza ma cesenate di adozione, dopo la laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Bologna nel 1987, si specializza in Psichiatria all’università di Bologna e in Igiene e Medicina Preventiva all’Università di Modena. La sua carriera professionale inizia all’Azienda USL di Bologna prima come clinico dei servizi psichiatrici e poi nello staff della Direzione Sanitaria. In questo periodo svolge anche una esperienza di visiting psychiatrist presso il New York Hospital, Cornell University di White Plains. Nel 2000 arriva in Romagna dove assume il ruolo di responsabile dello Sviluppo Organizzativo dell’allora Azienda USL di Cesena. Successivamente, all’interno della stessa Azienda, ricopre nel corso degli anni diversi incarichi: dal 2003 al 2005 è Direttore Sanitario, dal 2008 al 2011 Direttore del Dipartimento di Salute Mentale, nel 2011 diviene direttore dell’Unità Operativa Ser.T Programma Dipendenze Patologiche. A tutt’oggi è direttore facente funzione del Dipartimento di Salute Mentale e Dipende Patologiche di Forlì- Cesena. Dal 2012 collabora con la Regione Emilia Romagna - Servizio Salute Mentale e Dipendenze Patologiche e Salute nelle Carceri sulla programmazione di Percorsi clinico assistenziali di livello regionale dedicati al trattamento dei Disturbi Gravi di Personalità e Disturbi mentali in epoca adolescenziale. E' stato titolare di diversi contratti con l’Università di Bologna per l'insegnamento di Dipendenze Patologiche e Psichiatria. Presidente della Società Italiana di Psichiatria delle Dipendenze e membro del direttivo nazionale della Società Italiana di Terapia Dialettico Comportamentale, è autore di numerose pubblicazioni di carattere scientifico e di alcune monografie sui Disturbi di Personalità.

Prevenzione e cura sono i principi che il nuovo direttore delle Dipendenze Patologiche pone alla base della sua Unità Operativa: "I nostri servizi sono nati con la mission duplice dell'intervento sulla tossicodipendenza e la prevenzione attraverso interventi di prossimità come essere presenti nelle strade e nei locali, incrociare i giovani e promuovere sui social una cultura della moderazione della conoscenza dei rischi". "La cura nell'ambito della salute mentale ha bisogno di crescere - continua Sanza -, noi abbiamo bisogno di specializzare ulteriormente i nostri servizi. Facciamo fatica ad implementare determinate prestazioni che sarebbero importanti per la popolazione, come la psicoterapia. L'approccio farmacologico non è esaustivo, l'approccio psicologico è importante e i nostri servizi potrebbero dare di più".

Pietro Nucera (Unità Operativa Centro Salute Mentale)

Calabrese di origine residente nel ravennate da anni, già direttore facente funzione della Struttura Complessa Unità Operativa Centro Salute Mentale di Forlì-Cesena dal 2020, il dottor Pietro Nucera si è laureato in Medicina e Chirurgia all’Università di Messina nel 1993, specializzandosi in Psichiatria. Dopo la frequenza triennale alla Scuola italiana di Ipnosi di Camillo Loriedo e Zeig, a Catania, nel 1999 vola in USA per seguire il Corso Universitario su “Schizofrenia, Bipolarità e Depressione” alla Boston University School of Medicine”. Nel 1999 consegue il Master su “Schizofrenia e Riabilitazione” all’università di Catania e successivamente il Diploma di Perfezionamento “Master di II Livello in Primo Episodio e Fenotipi della Schizofrenia”, presso Dipartimento di Neuroscienze Cliniche dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. Dopo la specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale conseguita all’Istituto di Psicologia e Psicoterapia Cognitiva Post-Razionalista di Roma, dal 2011 al 2013 frequenta il “Professional Training Program in Psychiatric Vocational Rehabilitation” all’Università di Boston. Inizia la sua attività in corsia nel 1998, come responsabile del Reparto di Psichiatria e Day-Hospital del “S.Anna” di Crotone. Nel 2000 assume l’incarico di dirigente medico psichiatra presso l’allora Ausl di Ravenna. Nel 2008 diviene responsabile del Centro di Salute Mentale di Lugo e nel 2018 gli viene affidato anche l’incarico di responsabile del Centro di Salute Mentale di Faenza. Oltre all’attività sul campo si dedica anche ad una intensa attività di formazione e aggiornamento scientifico. E’ stato docente in numerosi corsi e, a tutt’oggi, è docente nel master di secondo livello “Trattamenti Psicosociali basati sull’evidenza e orientati al recovery nella psichiatria di comunità” all’Università di Ferrara.

La storica sfida del Centro Salute Mentale è senza dubbio la schizofrenia, ancora oggi presente, ma negli anni se ne sono aggiunte di nuove, che Nucera illustra: "L'aspetto della diffusione pervasiva dell'utilizzo di sostanze, che complica la gestione e la fenomenologia classica della patologia. Inoltre l'emergere di nuove categorie sempre più forti come disturbi della personalità, chi ha una disregolazione emotiva produce impulsivamente della reazioni che devono essere tempestivamente raccolte e soccorse. Accanto alla gestione psicopatologica a un certo punto ci si è posti di diventare competenti nella gestione del comportamento, legato a determinate categorie come l'autismo, di cui il Centro di Salute Mentale non si occupava. Quindi, un'altra sfida è come diventare competenti in questo ambito". L'adolescenza ha due problematiche: "La tempestività nel riconoscere i sintomi sottosoglia o premorbosi perché prima si interviene e prima si evita l'istaurarsi di un insieme di problematiche. Poi nell'adolescenza sono aumentate alcune categorie diagnostiche come i disturbi alimentari ed altre fenomenologie" chiude Nucera.

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