Digitalizzazione, Cesena tra i Comuni più maturi: "Percorso accelerato dalla pandemia"
“La transizione digitale da anni è assoluta protagonista del Comune di Cesena. Negli ultimi mesi, con l’insorgere della pandemia e la messa in atto delle nuove modalità di erogazione dei servizi al cittadino"
Cesena si conferma tra i comuni capoluogo italiani più maturi dal punto di vista digitale. È quanto emerge dall’“Indagine sulla maturità digitale dei Comuni capoluogo”, realizzata fra aprile e maggio 2021 da FPA, società del gruppo Digital360, per Dedagroup Public Services, società in prima linea nello sviluppo delle nuove infrastrutture pubbliche digitali del Paese, e presentata oggi a FORUM PA 2021 nel corso del convegno “Italia digitale: il ruolo dei Comuni per una PA al servizio di cittadini e imprese”.
L’indagine analizza il grado di maturità digitale dei 110 comuni italiani capoluogo sulla base di tre dimensioni: Digital public services, il livello di disponibilità online di 20 tra i principali servizi al cittadino e alle imprese; Digital PA, l’integrazione dei Comuni con le principali piattaforme abilitanti individuate dal Piano triennale per l'informatica pubblica (SPID, CIE, PagoPA, ANPR); Digital Openness, la numerosità e l’interoperabilità degli open data e la comunicazione con i cittadini attraverso i canali social. È basata sul modello Ca.Re (Cambiamento Realizzato) di Dedagroup Public Services, frutto di una rielaborazione del DESI rispetto agli obiettivi definiti dal Piano triennale per l’informatica nella pubblica amministrazione e di una sua contestualizzazione a livello locale, che rappresenta la sintesi dei risultati ottenuti nelle tre dimensioni.
Immaginando il percorso di digitalizzazione come una corsa di velocità, che anche alla luce della recente esperienza dettata dall’emergenza sanitaria si è capito che si deve e si può compiere, l’indagine individua tre classi di maturità digitale collocando i Comuni in tre momenti: “Blocchi di partenza”, “Stacco” e “Spinta”.
Cesena si posizione nella fase di “Spinta” con un indice Ca.Re. pari a 83, riflesso delle significative performance dell’Indice Digital Public Services, pari a 78, dell’Indice Openness, pari a 87 e dell’Indice Digital PA, pari a 83, confermando così la propria capacità di mantenere alto il livello di performance e attenzione all’adozione di soluzioni digitali.
“La transizione digitale – commenta il Sindaco Enzo Lattuca – da anni è assoluta protagonista del Comune di Cesena. Negli ultimi mesi, con l’insorgere della pandemia e la messa in atto delle nuove modalità di erogazione dei servizi al cittadino, il processo ha subìto una forte accelerazione rappresentata, ad esempio, dall’incremento della richiesta di certificati online, passati da 8.000 a circa 20.000 nel primo semestre 2021. Questo incremento è dovuto anche alla diffusione, in questo periodo emergenziale di SPID, il Sistema Pubblico di Identità digitale, che ha registrato un aumento significativo di attivazioni, rivelandosi il modo più comodo per ottenere gli incentivi previsti dal Governo legati alla crisi sanitaria. Per questo, lo Sportello facile del Comune di Cesena, ha sperimentato l’attivazione di ‘punti SPID’ sul territorio, finalizzati a permettere ai cittadini di ottenere velocemente l’identità digitale, oltre a una consulenza e un affiancamento sull’utilizzo dei servizi online, nella logica della diffusione della cultura digitale dei cittadini. Inoltre – prosegue il Sindaco – i nostri uffici sono impegnati per l’imminente avvio della piattaforma di gestione informatizzata delle cedole librarie che saranno completamente dematerializzate, nonché il consolidamento dell’integrazione con le piattaforme nazionali pagoPA e APP IO che si completeranno nel corso dell’anno”.
“Il 2020 – commenta l’Amministratore Delegato di Dedagroup Public Services Fabio Meloni – passerà alla storia come l’anno della pandemia, ma anche come l’anno in cui abbiamo accelerato con forza verso una trasformazione tecnologica senza precedenti. I dati della ricerca Ca.Re lo confermano evidenziando come chi ha avuto più facilità e capacità di reazione alle condizioni estreme createsi sia stato chi ha potuto contare su progetti già avviati di digitalizzazione del back office, parte cruciale per l’erogazione ed efficienza dei servizi. Questo ci dice che il percorso per tutti parte proprio dalla digitalizzazione del backoffice con la conseguente revisione dei processi per poter attuare realmente quel cambiamento che vede l’uomo al centro in ogni minimo dettaglio del servizio pensato per il cittadino. Cesena con cui collaboriamo sul fronte dell’adesione alle piattaforme nazionali, è tra i comuni più virtuosi e, nonostante l’ottimo posizionamento sul fronte della maturità digitale, continua a lavorare per migliorare ulteriormente”.
All’indirizzo https://www.dedagroup.it/public-services/questionario-CaRe è disponibile una versione semplificata del questionario accessibile a tutti i comuni che desiderano autovalutare il proprio livello di digitalizzazione.
Conclusioni
Il quadro che emerge dall’indagine conferma la complessiva accelerazione sul fronte della trasformazione digitale, che il dinamismo già registrato nell’edizione 2020 aveva in qualche modo preannunciato (molti Comuni erano infatti prossimi al passaggio alla fascia immediatamente superiore a quella in cui erano stati classificati nel 2020). Le amministrazioni comunali saranno ora chiamate a consolidare il loro posizionamento nelle dimensioni in cui hanno registrato i principali miglioramenti (offerta di servizi digitali) ed accelerare rispetto alle variabili su cui ancora oggi si registrano i principali ritardi. In particolare, sarà necessario: promuovere una maggiore diffusione del paradigma “cloud first” e delle soluzioni As a Service, elementi essenziali per il miglioramento della capacità delle amministrazioni di generare ed erogare servizi digitali; completare il processo di integrazione con le principali piattaforme abilitanti, per usufruire di quelle funzionalità trasversali e riusabili utili a uniformarne le modalità di erogazione e a ridurre tempi e i costi di realizzazione dei servizi; promuovere una vera cultura del dato nelle amministrazioni territoriali, per garantire maggiori livelli di trasparenza e abilitare l’interoperabilità necessaria alla piena attuazione del principio “once only”.
Inoltre, le differenze territoriali e i differenti livelli di maturità digitale legati alla dimensione demografica costituiscono un forte richiamo alla necessità di promuovere una transizione digitale quanto più omogenea ed inclusiva, che tenda ad annullare le differenze territoriali ancora oggi presenti nel nostro Paese. Le risorse messe a disposizione dal PNRR per la digitalizzazione della pubblica amministrazione rappresentano in questo senso un’opportunità unica per garantire una pervasiva innovazione dei sistemi territoriali, affinché nessuno venga lasciato indietro.