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Cronaca

Sentenza sul vaccino obbligatorio, incognita sulle altre multe

Venerdì 25 novembre il giudice di pace ha accolto il ricorso della famiglia che rigettava la vaccinazione imposta dall'Ausl che aveva anche fatto la multa

Quel vaccino proprio non volevano farlo fare al figlio, nonostante fosse obbligatorio. L'Ausl di Cesena ha inviato una multa per la coppia di genitori che, di tutta risposta, ha portato la questione davanti al giudice di pace. Da una parte l'Azienda assicura che non ci sono controindicazioni, ma la famiglia, appartenente al Comilva (Movimento italiano per la libertà di vaccinazione) è rimasta perplessa e ha rifiutato l'imposizione. E il giudice ha dato loro ragione accomunando la prassi già presente nelle altre Ausl della Romagna.

Il 25 novembre il giudice di pace ha accolto il ricorso della famiglia che ha ricevuto una multa perché rigettava la vaccinazione imposta dall'Ausl e, secondo quanto riportato su alcuni quotidiani, l'organo giudiziario cesenate ha ritenuto che l'azienda sanitaria non provveda ad informare adeguatamente i genitori su una prassi da alcuni ritenuta potenzialmente pericolosa come le vaccinazioni.

Onde evitare un contenzioso con i cittadini, le altre Ausl facenti parte dell'area vasta della Romagna hanno deciso di sposare la prassi che si basa sul dissenso informato e sul diritto all'obiezione e non comminano alcuna multa. Al momento l'Ausl di Cesena attende di leggere la sentenza e le sue motivazione prima di esprimere un parere in merito alla vicenda. Sollecitati da CesenaToday l'ente sanitario è chiuso nel silenzio. In queste ore dovrà decidere se portare avanti le altre multe già comminate, col rischio di invischiarsi in contenziosi già persi o allinearsi alle prassi dell'obiezione di coscienza. Gli uffici sarebbero al lavoro.

La Federazione del Comilva – si legge sul sito istituzionale -  è composta da Associazioni Locali Autonome per lo più formate da genitori, operanti su tutto il territorio nazionale Italiano il cui scopo è di ottenere la Libertà di Scelta in materia di Vaccinazioni, rilevando come la natura dell'obbligatorietà sia una violazione morale e fisica della libertà personale e di coscienza oltre che una illogicità scientifica.

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