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Cronaca

Dibattito sulla "giusta accoglienza", la polemica del comitato Futuro Borello

"E' uno strano modo di affrontare "civilmente" un tema serio e grave come l'immigrazione irregolare e l'arrivo di migliaia di aspiranti profughi

“E’ uno strano modo di affrontare “civilmente” un tema serio e grave come l’immigrazione irregolare e l’arrivo di migliaia di aspiranti profughi quello di certe associazioni, organizzazioni e cooperative di variegata appartenenza che hanno organizzato un’assemblea pubblica, nei giorni scorsi, a Borello intitolata ‘Giusta accoglienza, buona integrazione’”. 

Lo afferma Mattia Acquaviva, presidente del Comitato Futuro Borello, che aggiunge: “Ci si chiede quale significato esprimano queste due frasi che sembrano campate per aria, perché evitano di leggere la realtà, mosse da idealismi, quando non da interessi estranei a quelli delle nostre comunità. Basta infatti ricercare in Internet la parola profughi collegata a accoglienza o a altri termini simili per vedere un lunghissimo elenco di indagini, di denunce, di truffe e di nomi che indicano in che modo e chi sia chi guadagna, anche illecitamente, sul business dell’accoglienza. Certo non intendiamo dire assolutamente che tutti i soggetti che si occupano di accoglienza rientrano in questa casistica, anzi c’è di sicuro chi lo fa con tutte le carte in regola. Diciamo solo che l’affare vale miliardi, come raccontava un quotidiano nazionale nei giorni scorsi, 3,3 miliardi che quest’anno potrebbero diventare oltre 4 perché gli sbarchi non accennano a diminuire, anzi.  I costi lievitano e associazioni, organizzazioni caritatevoli e cooperative che gestiscono l’accoglienza non hanno voluto sentir parlare di giri di vite in favore della sicurezza e della tutela delle nostre collettività, come ha proposto il ministro Minniti”.

“Sono soggetti che puntano a mostrare l’accoglienza non come un business, ma esclusivamente come un’opera caritatevole. E non provano alcun interesse per i tanti aspetti negativi, a volte irreparabili, che ricadono sulle comunità costrette ad accogliere stranieri in soprannumero. La verità è che la stragrande maggioranza di questi stranieri non sa neppure cosa significhi la parola integrazione perchè non gli interessa, nonostante i ‘fervorini’ e i suggerimenti di chi li ospita, che sa benissimo quali siano le leve per coinvolgere emotivamente gli italiani. La verità è che, al di là dei pochi veri rifugiati per i quali le porte sono aperte, non possiamo farci sommergere da un’immigrazione incontrollata di soggetti che non sono in fuga da alcun pericolo ma arrivano in Italia mossi dalle più diverse ragioni, non ultima quella del terrorismo, vedi gli allarmi del Copasir”.

“Il Comitato Futuro Borello e i tanti suoi sostenitori hanno affrontato ‘civilmente’ il problema dell’eccessiva incidenza di residenti stranieri, spesso irregolarmente presenti sul territorio, nel quartiere e nelle zone limitrofe e proprio per evitare che aumentassero gli episodi di difficile convivenza, di degrado per l’accoglienza irresponsabile o di esasperazione dei cittadini. Abbiamo cercato, invano, di allertare l’amministrazione comunale che non ha fatto nulla e che continua a lavarsene le mani. Non a caso, il sindaco ha messo in piedi la storiella dei ‘senza tetto’ che avrebbero dovuto trovare rifugio a Borello per il gelo. Questi individui, non sempre gli stessi, continuano a essere scarrozzati avanti e indietro e non si capisce se siano richiedenti asilo, piuttosto che stranieri irregolari o altro. Insomma, una situazione poco chiara e gestita dall’alto, mentre i borellesi, nella stragrande maggioranza, sono considerati, di fatto cittadini di serie B”.
 

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