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"W il deficit pubblico", nasce il comitato anche a Cesena

Si sta costituendo a Cesena il Comitato "MMT per il Patto Sociale. Spesa a Deficit". La prima conferenza cesenate è prevista per venerdì 25 gennaio, alle ore 21, a Cesena

Si sta costituendo a Cesena il Comitato “MMT per il Patto Sociale. Spesa a Deficit”. La prima conferenza cesenate è prevista per venerdì 25 gennaio, alle ore 21.00, a Cesena, presso l’Aula di “Borgo Etico”, Via Cavalcavia 90, angolo con la Via Emilia. Il titolo è: “L’Assurdità dei sacrifici. Azzeriamo la crisi non il deficit”. Relazionano i soci fondatori di EPIC (Economia Per I Cittadini), un’associazione di studio e diffusione della scuola economica MMT (Modern Money Theory).

Dopo tre congressi di livello nazionale e innumerevoli interventi assembleari in tutta Italia, il Movimento per la spesa a deficit è arrivato anche a Cesena. Il Comitato si occuperà – è quanto sostiene una nota del comitato stesso - di fare informazione e pressione affinchè tra i punti programmatici delle organizzazioni politiche e di categoria, rientrino tutti i punti necessari per restituire agli Stati e agli Enti Locali le capacità di spesa. Lo Stato virtuoso deve spendere e deve farlo a deficit. Gli interessati possono chiamarci per organizzare iniziative e informazione”.

Insomma, un movimento a favore del debito pubblico? “Intanto il Deficit non è il mostro distruttore che ci viene descritto. Esso è ciò che resta in tasca ai cittadini dopo che hanno finito di pagare le tasse. Il deficit è quella parte della spesa, dell’erogazione di denaro da parte dello Stato che sopravanza le tasse e quindi resta in possesso dei cittadini. Se il deficit è troppo basso, i cittadini non ne avranno a sufficienza per arrivare a fine mese, per pagare spese per affitti, mutui e anche i più piccoli risparmi”.

E ancora: “Seguirà nel 2014 l’avanzo di bilancio, ovvero lo Stato ritirerà dai cittadini più denaro di quanto non abbia precedentemente distribuito loro, come paghe, servizi, pensioni, indennità. Ciò significa per le famiglie indebitarsi e svendere gli ori di famiglia. Per le aziende è il fallimento e la chiusura. Per i lavoratori è la disoccupazione. E’ quanto accade ora, ma il bello comincerà nel 2014”.

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