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Cronaca

Ogni anno nascono 200 bambini prematuri: "Crescono le possibilità di sopravvivenza"

Ogni anno all’ospedale Bufalini di Cesena nascono circa 200 bambini prematuri (in Italia sono 40.000), neonati che vedono la luce prima dei canonici nove mesi della gravidanza

Richiamare l'attenzione sul tema della prematurità e sensibilizzare sulle problematiche che i piccoli nati pretermine e i loro genitori devono affrontare durante il difficile percorso di sopravvivenza e di crescita. Con questo obiettivo, in occasione della Giornata Mondiale della Prematurità, l’Unità Operativa di Pediatria e Terapia Intensiva Neonatale/Pediatrica di Cesena promuove martedì al Teatro Verdi di Cesena lo spettacolo-sfilata “I Sogni son desideri”, dove protagonisti saranno i bimbi nati prematuri all’ospedale Bufalini, i loro familiari e gli operatori sanitari dell’equipe del Bufalini che quotidianamente prestano assistenza ai piccoli pazienti e ai loro familiari.

L’evento è realizzato nell’ambito del progetto dell’Ausl “Il mio futuro a Piccoli Passi”, in collaborazione con l’Associazione LiberaMente, Ninaluna, Dreamers, Uncinetto&Caffè,Lo Scoiattolo, con il contributo di Romagna Solidale Onlus e Camac, e il patrocinio del Comune di Cesena, che per l’occasione illuminerà di viola (colore simbolo della giornata) la facciata del Teatro Bonci, per far luce su un problema, quello della prematurità, ancora troppo poco conosciuto.

Ogni anno all’ospedale Bufalini di Cesena nascono circa 200 bambini prematuri (in Italia sono 40.000), neonati che vedono la luce prima dei canonici nove mesi della gravidanza. La maggior parte di essi nasce con una leggera prematurità già prevista per parto programmato, mentre una minoranza viene alla luce con una prematurità importante: sono circa l’1% (una cinquantina in totale) i parti che si concludono inaspettatamente con la nascita di un piccolo di peso molto basso, cioè inferiore ai 1500 grammi, che comporta un notevole impegno assistenziale.

 “Il progresso tecnologico e culturale che si è verificato negli ultimi anni in questo campo – spiega Augusto Biasini, direttore dell’unità operativa di Pediatria e Terapia Intensiva  Neonatale - Pediatrica dell’ospedale Bufalini di Cesena – ha alzato notevolmente le possibilità di sopravvivenza dei bambini nati pretermine”. I piccoli sono infatti assistiti e costantemente monitorati in ambienti protetti che tendono a ricreare al meglio la condizione fetale che hanno dovuto abbandonare prima della conclusione fisiologica della gravidanza. Tuttavia, in tutto il lungo processo di cura è fondamentale il coinvolgimento attivo dei genitori, che devono essere messi in grado di liberarsi dalla gabbia di pessimismo e rigidità in cui l’evento prematurità li ha gettati e diventare protagonista dei diversi momenti della crescita".

Prosegue Biasini: "Gli strumenti per questo sono stati ben individuati: la musica, il canto, la lettura del libro, il parlare al bambino in “baby talk” - quella lingua musicalizzata con cui gli adulti si rivolgono ai piccoli – e successivamente, metterli precocemente a tavola con i genitori per mangiare ciò che i familiari scelgono di buono (alimentazione sociale): solo un ambiente così intensamente stimolante può ottenere il risultato di azzerare lo svantaggio cognitivo con cui questi piccoli nascono. Verso i due anni i bambini nati prematuri hanno complessivamente recuperato gli iniziali svantaggi dovuti alla bassa età gestazionale: può permanere qualche difficoltà motoria o una capacità vitale polmonare ridotta in coloro che hanno avuto necessità di essere ventilati a lungo con le tecniche respiratorie, ma ciò che conta di più è, dal punto di vista relazionale, il miglioramento sociale di questi bambini, dove si possono raggiungere  risultati davvero emozionanti”. L’ingresso è a offerta libera.

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