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Cronaca

Religione cattolica nelle scuole: l'89,2% delle famiglie è favorevole

“Il giudizio complessivo è di estremo valore su tutti”, dice don Amati che assieme al segretario dell’Ufficio diocesano, Giuseppe Cantarelli, coordina il lavoro e tutta la formazione che ogni anno viene svolta in favore degli insegnanti.

“Nell’insieme c’è una tenuta complessiva”. Così si esprime don Giordano Amati, il direttore dell’Ufficio diocesano per l’insegnamento della religione cattolica. Commenta i dati definitivi circa la scelta compiuta da genitori e studenti che decidono di avvalersi o meno dell’insegnamento di religione. “Abbiamo il ’sì’ da parte dell’89,2 per cento delle famiglie del territorio - prosegue - mettendo insieme tutte le scuole di ogni ordine e grado”.“Molto dipende dalla presenza di ragazzi stranieri o studenti nati in Italia, ma figli di stranieri - precisa don Amati -. Nonostante questa presenza sempre più numerosa, alla scuola dell’infanzia si registra un significativo +1 per cento rispetto allo scorso anno".

"Adesso i riverberi della presenza straniera si avvertono alle elementari e alle medie. In ogni caso, comunque, ci possiamo dire soddisfatti per la scelta nelle nostre scuole da parte delle famiglie - afferma don Amati -. In totale abbiamo un +0,4 per cento che consideriamo molto positivo se si tiene conto del continuo aumento degli studenti stranieri”. Oggi per insegnare religione occorre una laurea specialistica, di cinque anni. I docenti incaricati sono una novantina, oltre a una quindicina di supplenti. “Il giudizio complessivo è di estremo valore su tutti”, dice don Amati che assieme al segretario dell’Ufficio diocesano, Giuseppe Cantarelli, coordina il lavoro e tutta la formazione che ogni anno viene svolta in favore degli insegnanti.

Tra questi si contano anche quelli che, insegnante di classe o di sezione, oltre alle altre ore, hanno l’abilitazione anche per l’insegnamento della religione. Sono una ventina per le materne e circa 150 per le scuole elementari. Insegnanti che, vista ora la necessità della laurea magistrale, andranno in esaurimento.“In conclusione, possiamo dire che da questi dati si conferma - chiude don Amati - la stima verso i nostri docenti di religione. Stima per l’impegno e per il loro prezioso lavoro educativo svolto nella scuola”.

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