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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

I cesenati e il fumo: il 29% non sa resistere ad una bionda

La distribuzione territoriale dei fumatori presenta leggere differenze, non statisticamente significative, negli ambiti territoriali dell'Ausl della Romagna (Cesena 29%, Forlì 29%, 32% Ravenna, 28% Rimini)

E’ tra le principali cause di numerose patologie cronico-degenerative a carico dell’apparato respiratorio e cardiovascolare e il maggior fattore di rischio evitabile di morte precoce, eppure la sigaretta continua a essere una cattiva abitudine per il 30% dei romagnoli. Anche quest’anno, in vista della Giornata mondiale senza tabacco, che si celebra domenica, i Dipartimenti di Sanità Pubblica dell’Ausl della Romagna, in collaborazione con l’Istituto Oncologico Romagnolo, organizzano alcune manifestazioni e una serie di mostre con i disegni realizzati dai ragazzi delle scuole romagnole che hanno partecipato ai numerosi progetti di educazione alla salute dell’Ausl, per la prevenzione dell’abitudine al fumo. Un modo originale e creativo per  promuovere un messaggio positivo che valorizza la scelta del non fumo e che testimonia la partecipazione attiva e l’alleanza di enti e istituzioni nella lotta contro il tabagismo, nocivo non solo per i fumatori ma anche per coloro che subiscono i danni del fumo passivo.

A Cesena, nell’atrio dell’Ospedale Bufalini, è visitabile fino al prossimo 7 giugno la mostra con i disegni prodotti dalle scuole ceseneati (Scuola Primaria “Don L. Milani” di Cesena; le scuole secondarie di primo grado “Via A. Frank” Sede T. M. Plauto e Sede A. Frank di Cesena, “Viale della Resistenza” di Cesena, “G. Pascoli” di San Mauro Pascoli,  “T. M. Plauto”di Sarsina-Ranchio, “F. da Longiano” di Longiano  “M. Valgimigli” di Bagno di Romagna) che hanno partecipato al progetto “Infanzia a colori” con l’utilizzo di fiabe, favole, filastrocche, attività espressive e musicali, e al progetto di prevenzione dell’abitudine al fumo “No, grazie! Una scelta consapevole”, finalizzato ad aumentare la consapevolezza sui possibili fattori personali e sociali che influenzano l’uso di tabacco. Per ricordare che è importante garantire un ambiente sano al bambino fin dai suoi primi mesi di vita e tutelare allo stesso tempo la salute di tutta la famiglia, in questi giorni, viene consegnato a tutte le neomamme che accedono in Ostetricia un bavaglino con la scritta "Grazie... non fumo".

I romagnoli e il fumo - Dai dati del Sistema Sorveglianza Passi (l’indagine condotta dai Dipartimenti di Sanità Pubblica dell’Azienda USL della Romagna, che analizza alcuni aspetti della salute della popolazione su un campione di cittadini di età compresa fra i 18 e i 69 anni), emerge che in Romagna il 30% dei 18-69enni fuma sigarette, stima che corrisponde a circa 223mila romagnoli; il 25% è un ex-fumatore e il 45% non ha mai fumato. La prevalenza dei fumatori è in linea con quella regionale (29%) e lievemente superiore a quella nazionale.

Circa un quarto (27%) dei fumatori è un forte fumatore (20 sigarette o più al giorno); solo il 3% è un fumatore occasionale (meno di una sigaretta al giorno). La prevalenza di fumatori è più alta nella classe 25-34 anni (35%) e negli uomini (34% rispetto al 25% nelle donne). L’abitudine al fumo di sigaretta è più diffusa tra le persone con bassa scolarità (33%) e presenza di difficoltà economiche (fino al 39% in presenza di molte difficoltà). La distribuzione territoriale dei fumatori presenta leggere differenze, non statisticamente significative, negli ambiti territoriali dell’Ausl della Romagna (Cesena 29%, Forlì 29%, 32% Ravenna, 28% Rimini). Circa un quarto dei fumatori associa al fumo almeno un altro fattore di rischio cardiovascolare: in particolare fuma oltre un terzo (38%) delle persone con una patologia respiratoria, un quarto delle persone con una patologia cardiocircolatoria (26%), con ipertensione (26%) e con diabete (25%).

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