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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Da Forlì la proposta di unione tra le le Ausl. Lucchi dà lo stop

Con una lettera indirizzata a Paolo Zoffoli, presidente della Conferenza Territoriale Socio Sanitaria del forlivese, il sindaco di Cesena, Paolo Lucchi, vuole fare chiarezza riguardo alle notizie apparse sulla stampa

Con una lettera indirizzata a Paolo Zoffoli, presidente della Conferenza Territoriale Socio Sanitaria del forlivese, il sindaco di Cesena, Paolo Lucchi, vuole fare chiarezza riguardo alle notizie apparse sulla stampa dalle quali ha appreso come nel forlivese si stia aprendo un dibattito sulla futura organizzazione delle Ausl di Forlì e Cesena. “Dopo aver consultato già in mattinata tutti gli altri 14 sindaci dei Comuni del Cesenate, credo fondamentale ricordarti come non sia in corso alcun confronto fra i due territori e le due Aziende Usl sulla prospettiva di una fusione tra le stesse”.

Zoffoli ha dichiarato a la Voce di Romagna l'intenzione di proporre un'unificazione dell'Ausl di Forlì e Cesena in vista di un'integrazione con le altre. Ma Lucchi, presidente della CTSS cesenate mette subito in chiaro le cose. “Come è previsto dal PAL di Cesena, approvato lo scorso marzo, si sta invece procedendo in un percorso virtuoso di integrazione delle attività che prevede la valorizzazione delle eccellenze e degli assetti organizzativi cesenati e forlivesi, con il fine di migliorare la qualità dei servizi per i cittadini. E Cesena sta affrontando la questione, complessa ma indispensabile in una fase contrassegnata per tutti dall’aumento progressivo dei bisogni e, purtroppo, dal calo altrettanto preoccupante delle risorse pubbliche, con il pieno coinvolgimento dei professionisti e degli organi istituzionali di direzione, nell’ambito di una tempistica prestabilita assieme a Forlì all’avvio del percorso”.

“Ciò chiarito, io penso che oggi sarebbe sempre bene attenersi ai fatti, ovvero a ciò che sta accadendo – continua Lucchi rivolgendosi a Zoffoli - E quindi al percorso di nuova organizzazione dei servizi che le nostre Aziende sanitarie stanno predisponendo che, come ti è noto, non porterà alla riduzione di opportunità per i cittadini. Anzi, noi pensiamo che il risultato finale dovrà essere quello di migliorare efficienza ed efficacia dei servizi sanitari, ad iniziare dalla presa in carico e dalla cura delle patologie più diffuse tra i cesenati ed i forlivesi. Un obiettivo, per altro, che va calato nell’ambito di una sanità di eccellenza come la nostra, che è tra le migliori a livello europeo, e ben sapendo che la maggior parte dei cittadini non è di certo preoccupata dall’idea di dover percorrere qualche chilometro in più se il servizio che cerca giunge dai professionisti più qualificati del territorio provinciale e dall’utilizzo delle strumentazioni più evolute”.

“E’ evidente, invece, che la sola simulazione di fusione tra le Aziende Sanitarie di Cesena e Forlì, imporrebbe un confronto politico che nessuno sta eludendo, poiché neppure è stato ipotizzato, a quel che mi risulta, né nei confronti in ambito regionale né in quelli ufficiali, pure recenti, con Sindacati e forze sociali. Per questo, conclude Lucchi - anche a nome degli altri sindaci del nostro territorio, ribadisco la convinzione che sia necessario pensare al futuro della nostra sanità solo all’interno di Area Vasta Romagna, l’ambito fondamentale al quale in questi anni assieme abbiamo dedicato risorse ed innovazioni progettuali sulle quali è necessario non fermarsi, accettando sfide ancor più complesse. E ciò, in particolare, attraverso il rafforzamento di quel percorso, già in atto e condiviso con la Regione, che mira alla continuità dei servizi di prossimità (vicini ai cittadini), all’implementazione dei processi di integrazione fra le Aziende, alla valorizzazione delle eccellenze sanitarie di ambito sovra territoriale, ovvero romagnolo”.

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