Crollo nella Portaccia, il sindaco: "Servono 150mila euro"

Dopo la denuncia di crolli della Portaccia, il sindaco Lucchi e l’assessore Miserocchi scrivono a Italia Nostra, che ha sollevato il problema: “Grande attenzione al patrimonio storico, ma pochi soldi. Proviamo a costruire un percorso comune a tutela dei nostri beni”. Martedì mattina il Sindaco Paolo Lucchi e l’Assessore ai Lavori Pubblici Maura Miserocchi hanno inviato una lettera al Presidente di Italia Nostra Luciano Terranova e al Consiglio Direttivo dell’associazione.

IL CROLLO. Italia Nostra ha segnalato ai giornali locali in merito al cedimento di una porzione della copertura della Portaccia. Questo il testo della lettera del sindaco: “Invitiamo Italia Nostra a un incontro, da concordare insieme, nel corso del quale vorremmo mettere a fuoco un percorso di collaborazione a vantaggio dei nostri beni artistici e storici, magari attraverso la sensibilizzazione e il coinvolgimento del mondo delle imprese e del sistema creditizio. Perché, purtroppo, la dura realtà è che, nel momento attuale il Comune non ha a disposizione le somme necessarie per programmare gli interventi di recupero che vorrebbe”.

LA LETTERA. “Per ora l’unico percorso che possiamo seguire è quello di attivare finanziamenti nazionali. Proprio a questo scopo, nei giorni scorsi abbiamo coinvolto la senatrice Laura Bianconi - che negli anni scorsi si è già impegnata positivamente su questo fronte, favorendo lo stanziamento necessario al ripristino della Chiesa di S. Agostino - per verificare con lei le possibili strade da percorrere per attingere alle varie forme di finanziamento disponibili. Guardiamo anche ai finanziamenti europei: non a caso, gli ormai imminenti lavori per il secondo stralcio relativo alla Rocca malatestiana si faranno grazie ai 500mila euro arrivati dall’Unione europea”.

“Per quanto riguarda la Portaccia, possiamo solo dire che per scongiurare il rischio di ulteriori crolli sarebbe necessaria la manutenzione straordinaria dell’intera copertura, per un importo di almeno 150mila euro, che non abbiamo a disposizione. E il restauro conservativo sembra essere l’unica strada percorribile, tenuto conto dei vincoli posti dalla Soprintendenza, che rendono pressoché impossibile l’ipotesi di destinare la struttura a un utilizzo da parte di privati. Ipotesi per altro già avanzata in passato, ma caduta proprio per il disinteresse con cui fu accolta. Ora più che mai riteniamo utile l’apporto di idee e proposte che possono arrivare da associazioni come la vostra per difendere l’identità della nostra bella città, ricca di testimonianze del passato che sono patrimonio di tutti”.