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Cronaca

Crisi idrica, calano i prelievi da Ridracoli. Acqua dai pozzi

"E' stato deciso - spiega il vice-presidente della Provincia, Guglielmo Russo - di diminuire prelievi da Ridracoli a 43mila litri giorno ed aumentare quelli dai pozzi di Forlì e Cesena"

Vengono messe in atto nuove azioni sul territorio per tentare di evitare il razionamento, se la diga raggiungerà la soglia dei 5 milioni di metri cubi, prevista per il 12 dicembre. “E' stato deciso – spiega il vice-presidente della Provincia, Guglielmo Russo – di diminuire prelievi da Ridracoli a 43mila litri giorno ed aumentare quelli dai pozzi di Forlì e Cesena da 400 a 620 litri al secondo”. Giorgio Zanniboni, padre della Diga ed ex sindaco di Forlì, spiega che l'acqua in questo modo “è di cattiva qualità”.

Già adesso viene miscelata con quella dei pozzi, che, continua Zanniboni, “è potabile, ma clorata al massimo, di cattiva qualità e pesantissima. Io sconsiglierei di berla. Comunque non ce ne sarà a sufficienza per coprire tutti i Comuni. Si potrebbe mandare un po' d'acqua da Forlì a Monte Canale, per coprire una fascia più ampia di territoriro, ma, se si arriva al razionamento, sarà durissimo”.

“Per cercare di arginare la situazione, oltre alle azioni già elencate tra una decina di giorni sarà attivato il potabilizzatore mobile sul CER a Selbagnone per 90 l/s (potenzialità fino a 200 l/s) e sarà accresciuto l'uso di quello a Macerone sul CER, per servire soprattutto Cesenatico", conclude Russo. Si tratta del più lungo periodo di bassa piovosità dagli anni '50 per il territorio. La crisi idrica del 2007 fu però peggiore perchè scarseggiavano anche le risorse di falda.

Mercoledì alle 16.45 il volume dell'invaso della Diga di Ridracoli è sceso a 5 milioni 439mila mteri cubi di acqua. In 24 ore è calato di oltre 58mila mc.

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