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Cronaca

Covid, l'evoluzione in Emilia Romagna: "L'incidenza del virus resta da zona rossa"

Lo conferma l'assessore alla Sanita' dell'Emilia-Romagna Raffaele Donini, che tuttavia vede qualche segnale di speranza nell'abbassamento dell'indice Rt

"Siamo in una situazione di incidenza ancora da zona rossa". Lo conferma l'assessore alla Sanita' dell'Emilia-Romagna Raffaele Donini, che tuttavia vede qualche segnale di speranza nell'abbassamento dell'indice Rt. "E' ampiamente sotto l'1 e questo ci fa ben sperare che nei prossimi giorni la curva possa non solo alleggerirsi ma scendere e liberare la pressione sui reparti ospedalieri", dice l'assessore, giovedì sera ad un incontro via Zoom organizzato dall'Agora' del Pd.
"Siamo ancora in una situazione delicata sul piano della saturazione dei reparti ospedalieri, sia per quanto riguarda la terapia intensiva sia per quello che riguarda i reparti Covid", precisa Donini.

Nei prossimi giorni, ricorda poi, "avremo l'appuntamento impegnativo della riapertura delle scuole. Dobbiamo assicurare la massima sicurezza e tempestivita' di azione qualora si verificassero casi o focolai. E la vaccinazione, in corso, del personale scolastico. Pensiamo di poter esaurire almeno coloro che hanno intenzione di vaccinarsi nel giro di qualche settimana". Destinati a questo scopo ci sono le 100.000 dosi in arrivo in regione del siero Astrazeneca, che la prossima settimana verranno inviate ai medici di base.

Le conferme alle parole di Donini arrivano dal report della Cabina di Regia dell'Istituto superiore di Sanita', riferito alla settimana dal 22 al 28 marzo: "Complessivamente il rischio epidemico si mantiene a livelli elevati con sei Regioni (Calabria, Emilia-Romagna, Liguria, Puglia, Toscana e Veneto) che hanno un livello di rischio alto secondo il DM del 30 Aprile 2020", si legge nella bozza.

Bonaccini

"Voglio essere fiducioso che tra sei mesi avremo vaccinato tutti gli italiani", è l'auspicio di Stefano Bonaccini, con un avviso: "Non fosse cosi' vorrebbe dire che continuerebbe il mancato impegno sui contratti da parte delle multinazionali. Se in Italia fossero arrivate tutte le dosi che dovevano arrivarci, oggi non avremmo risolto tutti i nostri problemi ma saremmo qui a parlare di un altro scenario". Il presidente dell'Emilia-Romagna e della conferenza delle Regioni torna su punto stamane ad Agora', su Raitre. In autunno, "quando potrebbe arrivare la quarta ondata", grazie al vaccino "noi potremmo uscire da questo incubo".

Sul mancato arrivo del numero di dosi promesse nel primo trimestre dell'anno, secondo Bonaccini, l'Ue "qualche domanda deve farsela, e' evidente che la responsabilita' sta in capo a chi deve produrre e mantenere gli impegni. E' evidente che qualcosa non ha funzionato e in questi tre mesi non so se il mancato impegno sia stato sanzionato e non si e' visto che abbiano rimediato". Ma Bonaccini tocca anche il tema degli errori delle Regioni. "L'organizzazione, una volta che arrivano le dosi, e' responsabilita' nostra, se in qualche caso sono stati fatti errori, in buona fede, e' giusto riconoscerlo e rimediare immediatamente. Noi potremmo fare il doppio o anche di piu', il problema e' che ci manca la materia prima". (fonte Dire)

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