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Cronaca

Crescita continua del virus, nel Cesenate 30 classi in quarantena. Tasso di incidenza: Rubicone 'maglia nera'

In Romagna desta preoccupazione anche l'aumento dei ricoveri. I pazienti ricoverati sono 176 (+40), di cui 16 in terapia intensiva (+4)

Il virus continua la sua corsa sul territorio della Romagna, ed inizia a destare preoccupazione l'aumento dei ricoveri. Questa settimana (dal 22 al 28 novembre) sono stati eseguiti 52.074 tamponi (molecolari e antigenici) registrando 3401 nuovi casi positivi (il tasso d'incidenza schizza al 6.5%). Per la settima settimana consecutiva si registra un aumento dei nuovi casi in termini assoluti (626)

Il bollettino giornaliero

Sul fronte degli ospedali si registra un tasso di occupazione di posti letto  che pone l'Ausl romagnola nel livello 'arancione'. I pazienti ricoverati sono 176 (+40), di cui 16 in terapia intensiva (+4).

Il Cesenate non registra focolai nelle strutture socio-assistenziali e sanitarie. Sono 30 le classi in quarantena, 13 di scuola elementare, 2 di nido, 3 di scuola dell'infanzia, 5 di scuola media, 9 di scuola superiore. Va detto che i contagi settimanali sono sostanzialmente stabili nel Cesenate (passano da 553 a 598). Continua a preoccupare il tasso d'incidenza nel distretto del Rubicone, 341 casi per 100mila abitanti, nel distretto Cesena Valle Savio è 219 casi per 100mila abitanti.

In 7 giorni la Romagna ha messo a referto ben 20 decessi (4 cesenati).

Sottolinea l'Ausl: "Risulta del tutto evidente come questo aumento, abbia un andamento decisamente inferiore rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, grazie alla diffusione della vaccinazione. In particolare i ricoveri ordinari, quelli in terapia intensiva e i decessi sono 3,5 volte inferiori rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Questa settimana si sono verificati due focolai nelle strutture ospedaliere.

“Il quadro epidemiologico - commenta Mattia Altini, Direttore Sanitario di Ausl Romagna - conferma una costante ed ampia diffusione del virus, anche nella settimana presa in esame. Ma al contempo sappiamo che una risposta efficace c’è, la terza dose, ma è necessario accelerare e convincere i cittadini che si tratta della scelta giusta. Il vaccino costituisce l’arma fondamentale della lotta al virus: è sicuro, efficace e necessario per proteggere noi stessi e gli altri. Tutti i dati confermano che c’è un’enorme differenza fra vaccinai e non vaccinati in termini di possibilità di contrarre la malattia, ma soprattutto in materia di ospedalizzazioni e morti. Una conferma che arriva anche dallo studio condotto a livello della nostra Regione, come pubblichiamo anche sul nostro bollettino. Il caso Israele inoltre  mostra come le dosi aggiuntive e i booster siano efficaci nel ripristinare la protezione contro casi gravi e morti, oltre che nell’abbassare ancora il tasso di infezione". 

"Vaccinarsi è fondamentale - prosegue Altini - ma non basta. Terza dose, quindi , ampliamento della popolazione vaccinata, mantenimento delle prassi comportamentali per il contenimento dei contagi, tracciamento e isolamento dei focolai, utilizzo massiccio delle mascherine. Da parte nostra, l’impegno è massimo, tutti i nostri professionisti negli ospedali e sul territorio sono impegnati per garantire tutte le attività: tracciamento, vaccinazione e cura. È bene però sottolineare l’importanza  che, in questa fase e con questi livelli di contagio, il sistema sanitario non vada in affanno. Per evitarlo, occorre continuare nell’azione di convincere le persone che ancora non hanno fatto neanche la prima dose a vaccinarsi".

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