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Cronaca

Il virus corre tra i banchi di scuola, 9 classi in quarantena. Nel Cesenate impennata di decessi

Il bollettino settimanale diffuso dall'Ausl conferma il contesto di aumento dei contagi e dei ricoveri in Romagna. Un quadro in cui non fa eccezione il Cesenate che purtroppo registra un primato negativo sui decessi

Il bollettino settimanale diffuso dall'Ausl conferma il contesto di aumento dei contagi e dei ricoveri in Romagna. Un quadro in cui non fa eccezione il Cesenate che purtroppo registra un primato negativo sui decessi: 8 in 7 giorni.

In Romagna nella settimana che va dal 25 al 31 ottobre, si sono registrate 903 positività (3,1%) su un totale di 28.908 tamponi. Si conferma un aumento dei nuovi casi in termini assoluti (+68), sale anche il tasso di positività dal 3,0% al 3,1%. Preoccupante anche l'aumento dei ricoveri che passano da 74 a 90, quelli in Terapia intensiva da 5 a 7. C'è un tasso di occupazione di posti letto da parte di pazienti affetti da Covid, che pone l'Ausl romagnola nel livello 'verde 2', ossia un livello di occupazione dei posti letto in malattie infettive maggiore del 70%. 

Il territorio cesenate registra un focolaio in una struttura socio assistenziale e sanitaria e ben 9 classi in quarantena. Il virus corre veloce tra i banchi di scuola: in quarantena per focolai Covid ci sono tre classi di scuola dell'infanzia (bambini dai 3 ai 6 anni); 4 classi di scuola elementare, e 3 classi di scuola media. Sul versante dei contagi settimanali il Cesenate passa da 142 a 203, avvicinandosi ai numeri di Ravenna, l'unico territorio con i positivi in calo (da 362 a 269), Rimini passa da 183 a 251 e Forlì da 148 a 180. Ma il dato più negativo è quello che riguarda l'aumento dei decessi: sono 14 in Romagna in 7 giorni e ben 8 riguardano il Cesenate, incide purtroppo il focolaio nella casa di cura privata San Lorenzino.

“Anche questa settimana - commenta Mattia Altini, Direttore Sanitario Ausl Romagna - assistiamo sul territorio della Romagna ad un aumento delle positività. Un dato che conferma ancora una volta di più la necessità di non abbassare la guardia, in termini di misure di prevenzione da mantenere alte. Ma l’aspetto che ancora una volta vorrei mettere in evidenza, è l’importanza che la vaccinazione riveste per neutralizzare l’effetto del virus dal punto di vista dei ricoveri ospedalieri, o peggio ancora dalla necessità di finire nelle Terapie Intensive. I dati che pubblichiamo ancora una volta sul bollettino di questa settimana, forniti dal “Rapporto Monitoraggio dell’impatto della campagna di vaccinazione sulle infezioni da Covid-19  in Emilia Romagna, aggiornati al 26 ottobre, evidenziano ancora una volta come anche in Romagna, il rischio di contrarre il virus per i non vaccinati sia di circa 3 volte maggiore rispetto ai vaccinati e  5 volte maggiore di essere ricoverati . Questi dati elaborati e ricavati da analisi di più lungo periodo, descrivono bene nero su bianco di cosa stiamo parlando. Ecco perché l’esortazione continua ad essere la stessa. Non siamo più nella fase in cui mancava il vaccino. Ora i vaccini ci sono e i tempi per effettuarlo veloci. Invitiamo quindi tutti i soggetti, invitati in questa fase alla vaccinazione, a non esitare o attendere. I mesi invernali che ci aspettano sono impegnativi dal punto di vista della circolazione del virus e soprattutto delle condizioni favorevoli per sviluppare l’infezione. Un invito preciso che rivolgo in primo luogo agli operatori sanitari, che hanno toccato direttamente con mano le conseguenze peggiori che il virus comporta”.

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