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Cronaca

Coronavirus, arte e cultura soffrono: "Stand-by pericoloso per tanti professionisti"

"Oltre ad esser sospese performances, incontri e spettacoli, per di più, c'è un clima di giustificata incertezza che rende disagevole far programmi a breve ed a lungo termine"

Le misure di precauzione contro la diffusione del coronavirus tengono in stand by ancheil mondo dell'arte e della cultura "Per chi opera nel campo artistico-culturale questa pausa forzata - spiegano gli  artisti dell'associazione culturale “Gan Eden” di Cesenatico - di precauzione nelle attività dal vivo col pubblico, non è certamente una piacevole, imprevista vacanza come per gli studenti a casa da scuola. Oltre ad esser sospese performances , incontri e spettacoli, per di più, c'è un clima di giustificata incertezza che rende disagevole far programmi a breve ed a lungo termine. Professionisti d'ogni settore (esperti, creativi, organizzatori, consulenti, tecnici, comunicatori, studiosi) vivono quindi uno stand-by imbarazzante e pericoloso dalle conseguenze tutt'altro che positive.

"Nonostante ciò mi vorrei permettere - spiega - Monica Andreucci -  da responsabile d'una APS tra le più attive ed apprezzate anche al di là del territorio romagnolo, qualche riflessione che possa aiutare ad elaborare in modo costruttivo la situazione. Insomma, ci si auspica che più che d'un “congelamento” questo sia una sorta di “fermo biologico”, per consentire alle tante ottime energie ed eccellenze che possediamo -a livello locale e nazionale- di rigenerarsi per poi esprimersi al meglio. Ma anche gli Enti, Istituzioni, Fondazioni,

Amministrazioni patrocinanti e sponsor tutti che spendono denari e/o risorse per realizzare eventi, potrebbero approfittarne per ripensarea 'quale cultura' vorrebbero legare il proprio impegno, il proprio nome, il proprio profilo. Da anni, ormai, operando per iniziative di spettacolo, intrattenimento, divulgazione e promozione con realtà pubbliche e private, osservo dinamiche non sempre cristalline e talvolta poco attente alla qualità reale dell'offerta. E mi dispiace sinceramente, non solo per interesse personale, quando accade che splendide opportunità di crescita intellettuale per ampie tipologie di persone non siano opportunamente supportate, mentre copiose risorse finiscano per attuare iniziative o di carattere smaccatamente commerciale o di esclusivissima 'nicchia'.

"Pure ciò che alle persone viene proposto “per divertimento”, soprattutto quando venga impiegato denaro dei contribuenti, credo debba esser scelto con l'obbiettivo di favorire sempre una qualche evoluzione sociale. Perfino la sagra più popolare, volendo, potrebbe offrire momenti di autentica leggerezza senza scadere nel volgare o nella stupidità. Un'osservazione, quindi, viene spontanea in merito al gradimento delle proposte artistico-ludiche. Accade che, incontrando potenziali committenti, la domanda fondamentale sia “Quanto?” (quanto costa, quanta gente potrebbe partecipare, quanto ci sarà da aspettare per avere buone ricadute...): certamente una giusta curiosità, troppo spesso però condizionata dall'atteggiamento non sempre partecipe del pubblico. Auspicherei un più profondo coinvolgimento, un afflato tra chi si esibisce e chi assiste di condivisione creativa, con critiche costruttive ed autentico desiderio di svago 'sano'. Magari la sospensione attuale fosse per tutti come le malattie esantematiche! Si, proprio quelle che, quando si guarisce, il sistema immunitario -in questo caso non del fisico ma dell'intelletto- si è davvero rinforzato".

"L'ideale sarebbe che in toto il variegato mondo che si occupa del tempo libero, ed in ogni ruolo di addetti e responsabili, si rivolgesse all'utente/ospite/spettatore con intento educativo anche semplicemente non lesinando notizie e aneddoti sulla realtà in cui opera. Oltre all'intrattenimento e la cultura, quindi, penso al settore turistico, alle strutture per il benessere, agli scambi informativi -stage, fiere e congressi- all'enogastronomia tipica, all'artigianato piccolo ed appassionato, all'agroalimentare attento all'ambiente. Saranno questi, temo, gli ambiti che del coronavirus subiranno le conseguenze. In poche parole, proprio le cose che -se ben fatte- possono rendere la Vita più bella".

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