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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Cordata romagnola per l'aeroporto di Forlì, Confcommercio: "Il Comune si deve impegnare"

La Confcommercio di tutta la Romagna, ad eccezione di quella di Rimini, che ospita il suo scalo, è dalla parte della riapertura dell'aeroporto Ridolfi

La Confcommercio di tutta la Romagna, ad eccezione di quella di Rimini, che ospita il suo scalo, è dalla parte della riapertura dell'aeroporto Ridolfi con una cordata di imprenditori romagnoli. “La costituzione di una cordata di imprenditori romagnoli che parteciperà al bando per la nuova gestione dell’aeroporto Ridolfi va nella direzione da noi auspicata e prospettata all’inizio dell’anno: riaprire lo scalo forlivese è un’opportunità che il nostro territorio romagnolo non può perdere e che va vista come un’integrazione con l’aeroporto di Rimini”. Lo scrivono in una nota congiunta Mauro Mambelli (presidente Confcommercio Ravenna), Roberto Vignatelli (presidente Confcommercio Forlì) e Augusto Patrignani (presidente Confcommercio Cesenate.

Secondo alcune indiscrezioni un gruppo qualificato di imprenditori locali, che non ha comunque ancora ufficializzato il proprio interesse, vorrebbe partecipare al bando per la gestione dello scalo di Forlì, chiuso da oltre quattro anni. A formare questa cordata sarebbero il gruppo della sanità privata e delle terme di Castrocaro “Villa Maria”, Luxory Living, Giuseppe Silvestini (ex presidente di Unieuro, ora in Eataly Romagna) e Armando De Girolamo (presidente della società di logistica Lotras ed ex socio di minoranza in Air Romagna). Interverrebbe anche  un imprenditore del settore all'interno della cordata, che vede anche la presenza minoritaria di Orogel di Cesena e Cmc di Ravenna.

Continuano i tre presidenti: “C’è il nostro pieno sostegno a questa iniziativa che vuole puntare a far diventare lo scalo di Forlì l’aeroporto della Romagna: riaprirlo significa fare sistema nel panorama regionale, garantendo una pista facilmente raggiungibile da Bologna. Geograficamente questo scalo si trova nella posizione migliore della Romagna, può senz’altro coniugare due funzioni aeroportuali come quella turistica e commerciale e può attirare l’attenzione e la collaborazione di diverse compagnie aeree europee. Inoltre, siamo convinti che il nuovo aeroporto della Romagna, che sta prendendo forma, può consentire un sensibile incremento delle presenze turistiche nei territori di
Cesena-Cesenatico, Forlì e Ravenna-Cervia. D’altra parte tutti gli studi dimostrano che all’incremento del numero dei passeggeri in volo corrisponde infatti anche un incremento del settore ricettivo ed extraricettivo, nonché delle attività di servizio”.

Ed infine: “Da ricordare che a tutt’oggi una fetta non trascurabile di clientela emiliano-romagnola (stimata in circa 2 milioni per l’anno 2016) si rivolge agli aeroporti del Veneto per soddisfare le loro esigenze. Con l’apertura dell’aeroporto di Forlì questa importante fetta di mercato sarebbe destinata a rientrare. Seguiremo con attenzione questo nuovo percorso, con l’auspicio che a fianco di questi imprenditori si coagulino, assieme a quella di Forlì, anche le amministrazioni di Ravenna e Cesena per far si che questo sforzo imprenditoriale sia l’occasione di sviluppo per il tutto il territorio romagnolo”.

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