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Cronaca

Trasportava cani da caccia col collare elettrico: denunciato dagli agenti del Caps

A riguardo all'atto del controllo l'addestratore prontamente ha proceduto a rimuovere dal collo di due cani altrettanti collari elettrici di cui aveva disponibilità di telecomando nel vano guida

Gli agenti della Sezione Speciale del Centro Addestramento Polizia di Stato (Caps) di Cesena, con il supporto tecnico del Medico Veterinario dell’Ausl Romagna ambito di Cesena (Unità Operativa Sanità Animale), ha effettuato un servizio di verifica del benessere degli animali vivi trasportati. I controlli periodici, non discriminatori, di legalità nel settore del trasporto nazionale ed internazionale di animali vivi sono disposti dal Compartimento della Polizia Stradale di Bologna in attuazione di uno specifico protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Interno e del Ministero della Salute. Sono stati controllati tre autotreni per il trasporto avicolo, riscontrando per due mezzi l’inidoneità di alcuni contenitori contenenti pollame per un totale di 2.666 euro di sanzione, ed un furgone per il trasporto cani condotto da un addestratore con all’interno sei cani da caccia. A riguardo all’atto del controllo l’addestratore prontamente ha proceduto a rimuovere dal collo di due cani altrettanti collari elettrici di cui aveva disponibilità di telecomando nel vano guida.

caps 2-2-2In merito, considerata la Convenzione Europea di Strasburgo ratificata dalla legge 201 del 2010, che stabilisce all’articolo 7 che “nessun animale da compagnia deve essere addestrato con metodi che possono danneggiare la sua salute e il suo benessere, in particolare costringendo l’animale ad oltrepassare le sue capacità o forza naturale, o utilizzando mezzi artificiali che causano ferite o dolori, sofferenze e angosce inutili”, si è proceduto alla denuncia penale ai sensi dell’articolo 727 del codice penale che al secondo comma punisce chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura e che possono produrre gravi sofferenze. Il Servizio Veterinario, a seguito di questo episodio di maltrattamento animale, ribadisce che tali metodi di addestramento che utilizzano l’impulso elettrico per stimolare una risposta più rapida al comando, sono assolutamente vietati per l’integrità psicofisica dell’animale. I collari in argomento, attivati da telecomando, sono in grado sia di emettere suoni di richiamo, il cui utilizzo è ammesso, sia scosse elettriche tramite degli elettrodi direttamente a contatto con il collo dell’animale, Tali strumenti procurano sofferenza all’animale e quindi un segnale educativo di tipo coercitivo, così come ribadito dalla recente sentenza di Cassazione numero 50491 del 26 novembre.

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