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Cronaca

Controlli a tappeto sui cibi. 164 irregolarità riscontrate dall'Ausl

Il Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Ausl di Cesena in prima linea nell’attività di vigilanza igienico-sanitaria delle oltre 560 attività produttive operanti nel settore della ristorazione presenti nel territorio

Garantire ai cittadini la salubrità dei cibi che quotidianamente arrivano sul loro piatto. Con questo obiettivo il Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Ausl di Cesena porta avanti ogni anno un’attività di vigilanza igienico-sanitaria sulle numerose attività di ristorazione presenti nel territorio, allo scopo di favorire anche l’informazione, l’educazione alla salute e la crescita culturale dell’intero comparto. Si tratta di un moderno e complesso sistema di controllo, strettamente connesso con il mondo produttivo e dei consumatori, basato su un approccio integrato e multi-professionale  che coinvolge medici, veterinari e tecnici della prevenzione del Dipartimento di Sanità Pubblica.

Nella realtà cesenate è presente un elevato numero di attività produttive operanti nel settore della ristorazione commerciale con un ampio ventaglio di tipologie che spaziano dai ristoranti tradizionali (443), alle strutture agrituristiche (49), fino a esercizi di ristorazione che si dedicano principalmente alla somministrazione di prodotti ittici anche crudi (51).

Nel 2012 nel comparto sono state controllate 161 strutture e sono stati eseguiti 206 accessi. In 39 strutture sono state rilevate non conformità, con l’emissione di 164 prescrizioni e 6 sanzioni amministrative. Le non conformità maggiori hanno riguardato, soprattutto, condizioni di pulizia non adeguate o carenze strutturali e di manutenzione.

Nell’ambito del comparto della ristorazione collettiva il Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Ausl di Cesena garantisce ogni anno il controllo delle strutture che producono e somministrano pasti per collettività con utenze sensibili (bambini, anziani, malati): nel 2012, in particolare, sono stati controllati 8 centri produzione pasti (89% degli esistenti) e tutte le attività di ristorazione dei 7 ospedali, delle 12 case di riposo, delle 63  scuole con produzione interna. Sono risultate  non conformi 7 strutture, pari al 8% di quelle controllate nelle quali le criticità hanno riguardato soprattutto carenze nella manutenzione delle strutture e delle attrezzature.

In parallelo viene effettuata da parte del personale tecnico-sanitario dell’Ausl di Cesena un’attività di formazione per gli operatori del settore, volta ad aumentare la conoscenza dell’importanza della sicurezza alimentare e dei  fattori di rischio che possono mettere in discussione la salubrità dei prodotti. Nel 2012 le attività di formazione e informazione hanno interessato 4.165 operatori, per un totale di 98 corsi di formazione; sono inoltre stati organizzati tre corsi dedicati a 121 operatori che producono alimenti privi di glutine destinati ai celiaci.

“L’attività di controllo da parte dei servizi del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Ausl di Cesena – conclude il dottor Lontani – è caratterizzata da un approccio di tipo preventivo e procede con rigore nel perseguire i comportamenti che si possono tradurre in un concreto rischio per il consumatore sia nell’ambito della ristorazione commerciale che in quella destinata a utenza sensibile quali ad esempio mense, ospedali, residenze socio assistenziali ecc.

Anche per i mesi estivi il Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Ausl di Cesena ha programmato un controllo mirato delle attività di ristorazione, in particolare quelle agrituristiche e di somministrazione di pesce crudo nelle quali il ristoratore deve garantire il rispetto delle corrette tecniche di conservazione e preparazione degli alimenti.

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