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Cronaca Cesenatico

Né bianca, né rossa: in spiaggia sventola la bandiera spagnola

Tutti gli stabilimenti di Cesenatico e Villa Marina Gatteo Mare esporranno, da domani e fino a quando la questione del rinnovo delle concessioni non avrà trovato una soluzione adeguata, la bandiera del paese iberico.

“L’esempio da seguire è quello del Governo spagnolo!”. Questo è ciò che pensano le Cooperative della balneazione di Ravenna, Cervia, Cesenatico e Villa Marina Gatteo Mare, unitamente alle sigle sindacali degli imprenditori balneari maggiormente rappresentative a livello regionale e nazionale,  sulla questione del regime concessorio delle attività di spiaggia, per ciò che il decreto approntato dal Governo sembra prevedere, ossia il mantenimento dell’evidenza pubblica per quanto attiene il rinnovo delle concessione balneari a partire da fine 2015.

“Perché quello che l’Europa concede alla Spagna, prevedendo  tempi oltre tutto lunghissimi, non può essere concesso all’Italia che, peraltro, sulle spiagge ha una tradizione assolutamente superiore?”

Al fine di testimoniare questa posizione, con un messaggio che vuole essere essenziale ed immediatamente percepibile, tutti gli stabilimenti di Ravenna, Cervia, Cesenatico e Villa Marina Gatteo Mare esporranno, da domani e fino a quando la questione del rinnovo delle concessioni non avrà trovato una soluzione adeguata, la bandiera del paese iberico.

Più di 500 bandiere sventoleranno per tutto l’inverno sul lungomare e ricorderanno a tutti quale situazione sta vivendo una categoria come quella dei balneari, così strategica per l’offerta turistica del nostro territorio.

“Auspichiamo che l’iniziativa sia seguita anche dalle località limitrofe e che venga estesa anche oltre la costa emiliano romagnola”.

L’iniziativa testimonia lo stato di agitazione della categoria che permane, a maggior ragione, dopo l’uscita della bozza di decreto legislativo circolata nei giorni scorsi e di provenienza ministeriale dove veniva regolamentata quella che, sostanzialmente, non poteva che definirsi come asta, in quanto legata esclusivamente a logiche di maggiore offerta economica.

“L’unica strada da percorrere rimane quella di estendere la durata delle attuali concessioni ad almeno 30 anni, senza se e senza ma. L’esperienza spagnola insegna che, quando la politica scende in campo a difesa di una categoria, non esistono presunti vincoli normativi europei che possano mandare in rovina un intero settore in nome di una presunta  salvaguardia di principi, quali quello della concorrenza, che non devono prevalere sulle sacrosante ragioni di giustizia come quelle sostenute dagli operatori balneari italiani in difesa delle proprie attività e quindi dei propri diritti di cittadini".
 

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