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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Sociale, nasce la comunità educativa Pier Luigi Mattei

l prototipo del progetto nasce nel 2013, da una attenta riflessione pedagogica instauratasi in seno al CAD Sociale e realizzato dalla dottoressa Daniela Di Cecca (già Presidente del CAD della provincia di Forlì Cesena)

Sarà la Toscana a far da Patria al primo prototipo di comunità educativa che porta il segno del CAD Sociale, Associazione di portata Internazionale che ha come obiettivo essenziale l'ascolto e la prevenzione del disagio sociale a qualsiasi livello. Il prototipo del progetto nasce nel 2013, da una attenta riflessione pedagogica instauratasi in seno al CAD Sociale e realizzato dalla dottoressa Daniela Di Cecca (già Presidente del CAD della provincia di Forlì Cesena) e dal Presidente Internazionale Gerardo Rosa Salsano. Attraverso un accurato studio dei bisogni sociali contingenti, hanno deciso di investire le loro energie in una campagna di sensibilizzazione sulle tematiche dell'educazione dei più giovani, soprattutto di quei ragazzi che per diverse ragioni si trovano in una condizione di deprivazione familiare ed educativa.

La campagna di sensibilizzazione, capitanata dunque dal CAD Sociale, era volta a realizzare un modello integrato tra il mondo del profit e del no profit, dove il primo entrava a far parte a tutti gli effetti delle agenzie di servizio sociale, non solo attraverso l'erogazione di fondi e di donazioni, ma anche attraverso la realizzazione concreta di opere, segni concreti della presenza solidaristica degli imprenditori, essi stessi educatori sociali e portatori di un messaggio sociale, malgrado le difficoltà che investono il settore.

E' questa l'ottica solidaristica che sottende la volontà della signora Loretta Predellini e della signora Silvia Puccini, proprietarie di un immobile di ingenti dimensioni, di aprire le porte al progetto internazionale del CAD Sociale. La convinzione che occorre investire le proprie energie e le proprie sostanze nelle giovani generazioni, soprattutto dando delle opportunità concrete di crescita e di sviluppo a quei ragazzi in stato di indigenza, senza casa e senza punti di riferimento educativo, era già radicata nelle due imprenditrici, la cui storia di vita è segnata dall'incontro con un sacerdote di Pitigliano (GR), don Pier Luigi Mattei che ha speso la propria vita nell'aiuto e nella prevenzione del disagio giovanile. Da sempre legato alla Comunità Incontro, don Piero "sognava" la realizzazione di un punto di prevenzione che facesse da riferimento ai ragazzi in difficoltà e restituisse loro la speranza e la gioia di vivere nella costatazione di non essere più soli. La Comunità a dimensione familiare, porterà così il nome di don Piero.

La Comunità educativa a dimensione familiare "Pier Luigi Mattei" - dice la signora Loretta - "porterà il segno di ciò che Lui ci ha insegnato con il suo modo di vivere, con la sua semplicità, con la sua capacità di relazionarsi ai giovani in difficoltà e con la capacità di portarli fuori da situazioni difficili, in nome della paternità che Lui sapeva donare incondizionatamente". Don Pier Luigi non c'è più, ma resta il suo messaggio che il CAD Sociale, Loretta e Silvia, riproporranno. Insieme resta il ricordo della Sua famiglia di origine e di quanti hanno conosciuto da vicino la Sua opera. Resta la tradizione familiare: don Pier Luigi, amico di Ferdinando Predellini e Anelide Vasconi i due imprenditori (genitori di Loretta e nonni di Silvia) che per primi costruirono la Struttura alberghiera e la fecero vivere. Anelide racconta che don Pier Luigi li aveva molto motivati e aveva contribuito con le Sue idee alla realizzazione del Ristorante annesso all'Hotel Corano. Esprime soddisfazione per questa nuova "avventura", sarà la nonna dei ragazzi che saranno ospitati nella Comunità Pier Luigi Mattei.

La direzione tecnica della Comunità è affidata alla dottoressa Daniela Di Cecca (di professione psicopedagogista, con esperienza decennale nel campo del disagio giovanile e familiare) che si avvarrà del suo team di esperti, in discipline socio psico pedagogiche, e che sarà garante dell'adesione al progetto generale del servizio elaborato in seno al CAD, nonchè interfaccia e garante dei Servizi Sociali che affideranno i minori alla Comunità. Anche Silvia Puccini si sta preparando per entrare a far parte dello staff educativo, impegnandosi con sacrificio, in un corso di "animatore di comunità" grazie al quale conseguirà l'abilitazione al lavoro in Comunità.

Sarà un'opera di portata internazionale, il segno della volontà del CAD Internazionale, di Silvia e di Loretta, di far convergere e sollecitare l'attenzione sulle attese e le necessità dei giovani specialmente di quelli più fragili perchè bisognosi di cure, di attenzioni e di relazioni significative come quelle che don Pier Luigi Mattei riteneva indispensabili per l'ascolto e la prevenzione del disagio.

Grazie all'imponenza della Struttura e agli investimenti messi a disposizione da Loretta Predellini e da Silvia Puccini, il CAD Sociale potrà sviluppare nuovi prototipi e nuovi progetti a favore delle fasce deboli della popolazione, partendo dalla città di Pitigliano ed estendendoli successivamente su tutto il Territorio Nazionale e all'Estero.

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