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Cronaca

A 25 anni dalla morte si ricorda la figura di Benigno Zaccagnini

"Quando venne eletto segretario della Democrazia cristiana Enzo Biagi lo aveva salutato in questo modo: «Si vede che i miracoli ancora esistono perché non si capisce come un personaggio così atipico come lei possa andare a piazza del Gesù»"

Mercoledì sera Cesena ricorda il 25esimo anniversario della scomparsa di Benigno Zaccagnini. L’appuntamento è a palazzo Ghini (Corso Sozzi 39) alle 20,45. Spiega una nota di presentazione: "Persona impegnata, politico retto, medico e partigiano, Zaccagnini ha ispirato e spinto al servizio della comunità un’intera generazione, rinnovando da segretario nazionale (tra il 1975 e l’80) una Dc che cominciava a mostrare segni di logoramento dopo trent’anni di governo".
 

“Quando venne eletto segretario della Democrazia cristiana Enzo Biagi lo aveva salutato in questo modo: «Si vede che i miracoli ancora esistono perché non si capisce come un personaggio così atipico come lei possa andare a piazza del Gesù»”. La citazione è dell’onorevole Pierluigi Castagnetti che, mercoledì sera, terrà un ricordo di Zaccagnini come “Uomo e politico retto e giusto”.

L’associazione culturale cesenate che porta il nome di Zaccagnini ha invitato per l’occasione anche il gesuita padre Bartolomeo Sorge, già direttore per lunghi anni di Civiltà cattolica e della rivista Aggiornamenti sociali. Sorge, teologo e politologo, parlerà de “Il volto cristiano della politica”. Una presenza, la sua, di assoluto rilievo dato che l’85enne gesuita centellina ormai le sue uscite pubbliche. Per commemorare questa importante figura di cristiano impegnato in politica ha ritenuto comunque di essere presente all’appuntamento di Cesena.
 

Zaccagnini morì a Ravenna il 5 novembre 1989. Appena quattro giorni dopo a Berlino crollava il muro. Si chiudeva un’epoca e, con la guerra fredda, anche la Prima repubblica italiana andò presto in soffitta. Eppure il ricordo di Zac, come veniva affettuosamente chiamato dai suoi sostenitori, resta più che mai attuale: è il simbolo di un anti-potere che risveglia le folle, stimola i giovani e spinge le persone in politica per il solo desiderio di servire il bene comune e costruire un futuro migliore.

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