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Area industriale in via Lupa, il comitato affila le armi in vista della commissione

La questione del progetto di insediamento produttivo in via Lupa, nelle campagne di Diegaro, sarà al centro del dibattito in occasione della prossima seduta della seconda commissione consigliare, dedicata all'urbanistica

La questione del progetto di insediamento produttivo in via Lupa, nelle campagne di Diegaro, sarà al centro del dibattito in occasione della prossima seduta della seconda commissione consigliare, dedicata all'urbanistica, convocata per la discussione sulle controdeduzioni alla Variante di salvaguardia n. 1/2014. Il comitato, infatti, ha presentato un documento formale nell'iter della variante per chiedere il blocco del progetto che andrà ad edificare suolo agricolo.


 

I cittadini di via Lupa hanno quindi diffuso a tutti i Consiglieri del Comune di Cesena un documento che spiega “le motivazioni che hanno portato ad unirci in Comitato civico, per salvare il territorio agricolo in cui viviamo dalla proposta di realizzare un nuovo insediamento produttivo, e e più in generale per portare all’attenzione pubblica il tema del consumo di suolo e della salvaguardia del territorio rurale cesenate”.


 

Nel documento si ricorda che il comitato conta 500 soci sostenitori e che è nato per protestare contro la decisione dell’Amministrazione Comunale, che, nella variante al Piano Regolatore Generale 2000, n.1/2014 detta “Variante di Salvaguardia”, ha riproposto la trasformazione di un’area situata in via Lupa a Diegaro, di dimensione 8 ettari circa, da agricola a produttiva.


 

Progetto che non piace al comitato che argomenta diverse fragilità “di carattere ambientale, perché è soggetta a subsidenza e ricca d’acqua, è difficilmente collegabile al depuratore, ha problemi di smaltimento delle acque meteoriche; di carattere infrastrutturale, poiché si tratta di un’area difficilmente accessibile da via San Cristoforo; di carattere sanitario, perché nelle sue immediate vicinanze si trova uno dei tanti pozzi da cui viene prelevata l’acqua che finisce nell’acquedotto di Cesena e che tutti beviamo; di carattere paesaggistico, poiché si tratta di una vasta area agricola a ridosso della città e quindi è da considerare come un bene prezioso da tutelare. A questi aspetti di criticità si aggiunge la considerazione che in via Lupa vivono diverse famiglie, che già sono sottoposte al forte inquinamento dovuto alla presenza dell’E45”.


 

L'area, nei progetti, è destinata a raccogliere tutte le attività logistiche della Jolly Service di Gianluca Salcini. Nell’area di proprietà della società Aldebaran il progetto prevede la realizzazione di capannoni alti 13 metri con una superficie coperta di circa 33.000 mq da destinare alle attività di logistica, con enormi piazzali e parcheggi. Critica il comitato: “Il Comitato rileva che la riproposizione della trasformazione di 8 ettari di terreno agricolo in capannoni e piazzali sia in evidente contrasto con la precedente bocciatura avvenuta con la variante del 2010. Infatti nel frattempo non sono variate le condizioni fisiche e le fragilità dell’area, delle infrastrutture viarie e dei sottoservizi. Queste considerazioni sono state confermate dai pareri degli Enti preposti (Provincia, AUSL, Arpa, Consorzio di bonifica) e del Quartiere Oltresavio, tutti negativi”.


 

La protesta è anche nei confronti dell'inserimento della pratica in un piano che mira a ridurre il consumo di suolo: “La Variante di Salvaguardia 1/2014 è stata adottata per fermare il consumo di suolo. Noi cittadini del Comitato siamo favorevoli a questo obiettivo e pensiamo che a Cesena sia giunto il momento di considerare con attenzione ogni trasformazione che coinvolge i suoli agricoli. Sappiamo che in città ci sono molti appartamenti sfitti, capannoni industriali inutilizzati e aree già urbanizzate che non vengono completate. Abbiamo contato varie decine di capannoni inutilizzati nelle principali aree artigianali e produttive della città, ai quali si sommano aree ancora non complete, come quella che si trova a Case Castagnoli in corrispondenza dell’innesto della Secante sulla via Emilia”.

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