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Cronaca

Dopo Villachiaviche, il comitato anti-antenna si mobilita negli altri quartieri

Recentemente infatti è iniziata una operazione di coinvolgimento di diversi quartieri Cesenati (l'obiettivo è di arrivare a tutti, afferma il Comitato) con il fine, oltre che continuare a creare informazione

Non si dà per vinto il Comitato contro l'antenna di Villachiaviche: lo scopo è di passare dal particolare al generale e aprire, con tutti i quartieri della città, un dibattito sui ripetitori, che spuntano come funghi e – per il comitato – senza adeguata informazione e programmazione. D'altra parte, anche con gli ultimi controlli dell'Ausl, che hanno verificato la correttezza del cantiere, dopo le prescrizioni della scorsa settimana, c'è poco da fare per scongiurare l'installazione.

Lo annuncia il portavoce del comitato Stefano Grilli: “La nostra battaglia va oltre all'evitare l'installazione del previsto ed imminente nuovo ripetitore SRB Telecom/Tim di Via cerchia, che giudichiamo inutile ed "eccessivo" in quanto già presenti 13 installazioni nel quartiere, una zona già abbondantemente coperta da campi elettromagnetici e segnali che garantiscono pienamente ogni servizio di comunicazione”.

Recentemente infatti è iniziata una operazione di coinvolgimento di diversi quartieri Cesenati (l'obiettivo è di arrivare a tutti, afferma il Comitato) con il fine, oltre che continuare a creare informazione sull'argomento "elettromagnetismo ed uso corretto degli apparecchi tecnologici", di rendere pubblico il numero di installazioni SRB presenti sul loro territorio, le compagnie che le hanno costruite, la verifica di distanze previste dalla norma in base anche alle evoluzioni costruttive successive soprattutto in presenza dei siti sensibili (scuole, centri medici, asili, luoghi di aggregazione) o portatori di apparecchiature radiosensibili (vedi apparecchi acustici cocleari, pacemaker, defibrillatori, ecc) , il numero di controllo effettuati negli anni sui limiti di potenza e trasmissione, ecc.

Critica Grilli, a nome del comitato: “Inoltre, come già verificato per le ultime installazioni autorizzate dal Comune (per esempio la recentissima della Fiorita Vi) le procedure messe (anzi non messe) in atto dall'amministrazione per informare e coinvolgere i cittadini, non sono né conformi alla normativa (sia del regolamento comunale in vigore dal 2006 che di quella regionale, più volte, per altri aspetti, dagli stessi governanti locali presa come riferimento ), né animate dal declamato senso civico anche ufficialamente ribadito dal rieletto sindaco Lucchi. Si vuole quindi coerenza e soprattutto concretezza dai ns. Amministratori! Poche cose ma concrete, precise, chiare e soprattutto immediate! Non bastano le tante parole e promesse che dovrebbero trovare l'applicazione in un prossimo futuro, come invece avviene ed è avvenuto fino ad ora. Il 'creeremo, faremo, metteremo in atto' sono usati, in tanti casi, solo per cercare di "calmare le acque" , di distrarre momentaneamente l'attenzione, di rimandare la soluzione del problema. Se un problema esiste, e non c'è dubbio che questo dell'installazione selvaggia delle SRB esista deve essere immediatamente circoscritto - che nel caso specifico significa blocco temporaneo di tutte le attività e permessi legati a tali installazioni- in attesa di verifiche, approfondimenti e creazione, appunto, di un programma che preveda eventuali nuove installazioni in base alle esigenze e le più opportune localizzazioni "decise" dal Comune....non dai gestori”.

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