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Cronaca Cesenatico

Colonie, Famiglini (Pli): "Francesi all'assalto della diligenza?"

"Invitiamoil Sindaco e la Giunta a valutare molto attentamente l'intera operazione affinché non rappresenti l'ennesimo tentativo di speculazione edilizia"

"In questo clima da “ultimi giorni di Pompei” che permea la vita pubblica italiana leggere sulla cronaca locale la notizia dell'interessamento, da parte di una cordata di investitori francesi, per il progetto della “Città delle Colonie” non può che suscitare qualche sincera perplessità" questo il parere di Axel Famiglini del Pli. "Infatti in passato ci eravamo più volte preoccupati del fatto che l'investimento operato da soggetti estranei alla nostra realtà locale non rappresentasse un danno per l'economia cittadina se non un vero e proprio “assalto alla diligenza”"

"Avrebbe - continua - compromesso un potenziale volano economico per lo sviluppo di Cesenatico rappresentato da un'armoniosa riqualificazione, in buona misura “in house”, della zona delle colonie".

"A maggior ragione - sottolinea il Pli - se qualcuno ha ritenuto di varcare le Alpi per rimirare i ridenti lidi adriatici dobbiamo concludere che investire in Romagna rappresenta ancora oggi un affare milionario che richiama, in questo caso, attorno alla nostra città realtà imprenditoriali come se si trattasse del miele per le api... Nel momento in cui pezzi dell'economia nazionale vanno a rotoli e rischiano di essere ingurgitati da soggetti economici stranieri, la Francia non ha mai fatto mancare il proprio interessamento per partecipare alla liquidazione del patrimonio industriale italiano come nel caso di importanti aziende nazionali quali Alitalia e Parmalat".

"Invitiamo pertanto il Sindaco e la Giunta a valutare molto attentamente l'ipotesi che si sta concretizzando assicurandosi che l'intera operazione non rappresenti l'ennesimo tentativo di speculazione edilizia pronto a riversarsi sul nostro territorio e a drenare liquidità, in questo caso, verso l'estero".

"Allo stesso modo - conclude - occorrono assicurazioni sul fatto che il progetto proposto non snaturi le peculiarità urbanistiche ed imprenditoriali della città e che coinvolga i soggetti economici locali nella progettazione, nella realizzazione e nella gestione di una parte consistente delle opere. Inoltre invitiamo l'amministrazione comunale a relazionare pubblicamente sull'evoluzione dell'intera procedura incontrando i cittadini e le associazioni di categoria.  Ragionare secondo lo schema interpretato dal detto “o Franza o Spagna, purché se magna” sarebbe profondamente irresponsabile e poco rispettoso della realtà nazionale e locale nonché dei cittadini che lavorano ed operano sul territorio".

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