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Cronaca

Consumo di suolo, Cesena è decima in regione: la città si è ingrandita di 13 ettari in un anno

L’ultimo rapporto Ispra sul consumo di suolo sancisce il 2021 come vero e proprio annus horribilis per la nostra penisola

L’ultimo rapporto Ispra sul consumo di suolo sancisce il 2021 come vero e proprio annus horribilis per la nostra penisola. Rispetto agli ultimi dieci anni, infatti, l’incremento di consumo di terreno vergine in Italia ha segnato il record di oltre 2 metriquadri al secondo, per un totale di quasi 70 km quadrati di nuove coperture artificiali.   

Il cemento ricopre ormai 21.500 km2 di suolo nazionale, dei quali 5.400 (una fetta di territorio grande quanto la regione Liguria) destinati agli edifici. Un manto di cemento che soffoca la penisola, con gravi conseguenze per la permeabilità del suolo, che invece, di fronte a un quadro di crisi climatica e al conseguente acuirsi dei fenomeni metereologici estremi, è fondamentale per rendere più resiliente il nostro territorio. Si pensi che i danni causati dalla perdita di suolo sono stimati intorno agli 8 miliardi all’anno, una spesa che senz’altro rallenta la ripresa del nostro paese.    

In questo quadro così drammatico, l’Emilia-Romagna è terza sia per incremento di suolo consumato nel periodo 2020-2021 (658 ettari) sia in totale di suolo consumato nel 2021 (oltre 200mila ettari), dopo Lombardia e Veneto. E in Emilia-Romagna Cesena dà il suo contributo. Emerge, infatti, dalla rielaborazione di Legambiente sui dati Ispra che Cesena è il decimo comune della Regione per suolo consumato nel 2021 rispetto al 2020: vale a dire 13,66 ettari, rispetto ad un'area già cementificata pari a 3.563 ettari. Meglio rispetto a Ravenna, che è seconda in Italia, dopo Roma, rispetto a questa poco invidiabile classifica (68,66 ettari consumati), e meglio anche della vicina Forlì, che è quinta nella classifica regionale, con 27,34 ettari di nuovo suolo portato a cemento. La provincia di Forlì-Cesena vede attualmente il 7,3% di suolo cementificato, penultima provincia in regione (ultima è Ferrara). In Emilia-Romagna ben 13 comuni hanno superato i 10 mq/ab di consumo pro capite nel 2021: erano 8 nel 2020 e 10 nel 2019.  

“Oltre ai consueti nuovi insediamenti abitativi, preoccupa l’avanzata del settore commerciale, in particolare del comparto della logistica, che in assenza di un quadro normativo più stringente e vincolante rischia di esaurire le scorte di suolo consumabile”, spiegano da Legambiente.

“La priorità immediata nella pianificazione urbanistica e periurbana dev’essere il riuso e la rigenerazione urbana - continua Legambiente - azioni al centro della Legge d’Iniziativa Popolare in materia di suolo, parte delle 4 leggi che verranno presentate a breve in Regione. In tal senso, servono azioni concrete di censimento del patrimonio edilizio non utilizzato o abbandonato e un sistema di incentivi per il recupero di tale patrimonio”. 

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