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Cronaca

Cibo di strada e tutela del mercato, Confcommercio chiede confronto a Confesercenti

Il presidente Fiva Confcommercio cesenate Alverio Andreoli replica ai vertici di Confesercenti

"Nessun dubbio che il Festival del cibo di strada sia una manifestazione di rilievo, ma la questione che ad ottobre venga riproposta in piazza del Popolo con iniziativa collaterale su piazza della Libertà crea sconcerto perché non c'è stato il coinvolgimento della categoria degli ambulanti". Il presidente Fiva Confcommercio cesenate Alverio Andreoli replica ai vertici di Confesercenti, che hanno spiegato come la duplice iniziativa scaturisce da un allargamento del Festival dei cibi di strada che si farà uno sforzo per limitare i disagi degli ambulanti.

"Dopo il confronto positivo che c'è stato con l'amministrazione e l'altra organizzazione di categoria sulla riqualificazione del mercato ambulante e su altre importanti iniziative - prosegue Andreoli - ci aspettavamo che una decisione come quella di riproporre I cibi di strada in piazza del Popolo e non nella sua sede naturale di piazza della Libertà tornata accessibile fosse condivisa e discussa con gli imprenditori commerciali su aree pubbliche e le loro associazioni di rappresentanza, ma ciò non è successo. Operatori, va messo in luce, che stanno sopportando disagi e penalizzazioni con gli spostamenti dei banchi durante le sagre e quelli dei lavori nel piazzale di San Domenico, anch'essa sede mercatale".

"Di questa categoria, importante per l'attrattività della città e del centro storico oltre che composta da un nutrito numero di imprese - prosegue Andreoli-  bisogna tenere più conto. Fiva Confcommercio è sempre in prima linea per sostenerla. Per questo chiediamo a Anva Confesercenti, l'altro sindacato degli ambulanti, un doveroso confronto sul tema della salvaguardia delle esigenze e dei bisogni del mercato ambulante e di chi ci lavora e sulla necessità di premere per far sì che il comparto non venga penalizzato nell'esercizio del suo diritto al lavoro nei luoghi mercatali, che sono un prezioso ambito anche identitario e socio-culturale della città, oltreché presidio commerciale di servizi distributivi".

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