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Cronaca

Il mese forte dello shopping parte con una sfilza di liquidazioni, chiusure e traslochi di negozi

Col Natale alle porte stiamo entrando nel mese "forte" degli acquisti, ma nonostante questo non tutti i commercianti del centro storico sorridono. Nemmeno quelli che si affacciano sulle vie più centrali

Col Natale alle porte stiamo entrando nel mese "forte" degli acquisti, ma nonostante questo non tutti i commercianti del centro storico sorridono. Nemmeno quelli che si affacciano sulle vie più centrali. In corso Mazzini, infatti, nel giro di poche decine di metri  sono sempre di più  i negozi con le scritte "affittasi" o "liquidazione totale". E' il caso di Benetton Intimo che, dopo essersi spostato da corso Sozzi a corso Mazzini, ora ha messo la liquidazione totale prima di Natale. Sempre sotto uno dei principali portici di Cesena, davanti al palazzo del Ridotto, sta chiudendo "O Bag", marchio di borse e accessori. Anche Calzedonia, storico negozio del gruppo fondato a Verona nel 1986, si è già spostato da corso Mazzini in un negozio un po' meno centrale in corso Sozzi (zona Barriera), ma aumentando la sua metratura al pubblico. Stessa scelta del trasloco stata fatta da "Cipria", negozio di abbigliamento molto trendy che prima era sotto il portico, sempre in corso Mazzini, e ora si è spostato in via Matteotti, in un ampio negozio con grandi vetrine e un'ampia possibilità di parcheggio. A incidere in questi continui cambi sono anche gli affitti molto elevati.

Una scelta, ci viene da pensare, che sia stata dettata anche dal fatto che in centro, alla fine dei conti, il passaggio dei clienti, soprattutto durante la settimana, sia molto simile a quello delle zone periferiche, che, dalla loro, però, hanno affitti più bassi e maggiore possibilità di parcheggio per i clienti. Il centro storico di Cesena da tempo, purtroppo, non è più una calamita o un'attrattiva per il commercio. A proliferare, ultimamente, sono solo i locali dove si mangia che, però, risentono anche loro di un bel turnover.

Sul versante abbigliamento, sempre in centro, sta chiudendo anche "The 34", in via Strinati. Vetrine molto grandi che chissà quando e con cosa verranno rimpiazzate. Attualmente nel tratto di via Cesare Battisti, dai giardini di Serravalle all'inizio di corso Mazzini, le vetrine ancora sfitte sono due: Barcia che si è spostato in corso Mazzini e quella di Giordano Scarpe, che si è trasferito in zona Barriera.

Proprio questa vetrina, per Natale, si riaccende con un temporary store, un negozio a tempo, dove verranno venduti articoli da regalo  e artigianato vario. Dopo le feste, però, si rispegnerà, in attesa di qualche coraggioso commerciante che scommetta sul centro storico. Scommessa accolta pochi mesi fa da Paola e Gabriele di "Black Sheep" in via Cesare Battisti 1 che, per l'appunto, con grande coraggio hanno lasciato il centro commerciale Lungosavio per tornare nel loro amato centro. "Non c'è molto passaggio, è vero - afferma Paola - soprattutto in mezzo alla settimana, ma dipende dai giorni. A volte lavoriamo bene il martedì, altre volte il venerdì. Non è prevedibile. Quello che posso dire è che sicuramente iniziative come il Black Friday non giovano molto al nostro commercio".  

Ad avere qualche dubbio in più è la "Città del Sole", negozio di giochi per adulti e per bambini in via Cesare Battisti. "Ci dispiace molto che questa zona (e parliamo di poche decine di metri da corso Mazzini) sia un po' tagliata fuori dalle iniziative di animazione - spiega la commessa - ci sentiamo un po' dimenticati. Già abbiamo molti negozi sfitti a fianco, diciamo che per chi entra in centro da questa parte non è un bel biglietto da visita. In più l'impossibilità di parcheggiare ci penalizza perché ci sono clienti che devono comprare giochi pesanti, come per esempio un cavallo a dondolo, non sanno come fare a portarli a casa. Per loro diventa più facile andare in un centro commerciale".

E sulla difficoltà di trovare parcheggio in centro storico puntano il dito anche i proprietari della gioielleria Comandini all'angolo tra piazza Almerici e corso Mazzini. "Il commercio è probabilmente in crisi ovunque, ma a Cesena, rendendo inaccessibile il centro storico alle auto e non costruendo un grande parcheggio sotterraneo, sono riusciti a creare un ostacolo in più - spiega il proprietario della gioielleria - E' come se in un centro commerciale che funziona benissimo, da un giorno all'altro, per realizzare un giardino, venisse spostato di un chilometro e mezzo il parcheggio che è a un metro dall'entrata. In linea teorica tutti concordano sul fatto che il giardino sia meglio di centinaia di auto in sosta, ma scommetto che, in poco tempo, per via di quel chilometro e mezzo che un cliente deve fare a piedi il centro commerciale inizierà a funzionare sempre meno. E non importa che si istituiscano navette, bici elettriche o chissà cosa: la gente smetterà di andarci perché cercherà qualcosa di più comodo. Ecco al nostro centro storico è successo un po' questo. Chi ha potuto ha spostato anche ambulatori e uffici in luoghi più accessibili, sottraendo così un passaggio quotidiano e vitale per i negozi. Piano piano la gente ha smesso di venire, disabituandosi a frequentare il centro. Ora è difficile riportarla qui".

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