Chiusura della farmacia dell'ospedale: "Farmaci disponibili 'sotto casa', cittadini non costretti a spostarsi"
Il presidente di Federfarma Forlì-Cesena Alberto Lattuneddu interviene sulla questione della chiusura dello sportello farmaceutico dell’Ospedale Angioloni di San Piero in Bagno
Il presidente di Federfarma Forlì-Cesena Alberto Lattuneddu interviene sulla questione della chiusura dello sportello farmaceutico dell’Ospedale Angioloni di San Piero in Bagno, dopo l'interrogazione comunale di Alice Buonguerrieri a Bagno di Romagna. Buonguerrieri aveva sottolineato "i gravi disagi per i cittadini dell'Alta Valle del Savio costretti a spostarsi a Cesena e Mercato Saraceno per avere farmaci dispensati solo nelle farmacie ospedaliere".
"Ritengo doveroso - spiega Lattuneddu - nonché opportuno in qualità di Presidente di Federfarma Forlì e Cesena nonché di Segretario Federfarma Emilia Romagna, associazione che rappresenta sindacalmente le farmacie private del territorio provinciale e regionale, illustrare correttamente la realtà dei fatti onde evitare fraintendimenti o apprensioni inutili alla cittadinanza quando si tratta di salute".
"Una buona parte dei farmaci dispensati nei punti distributivi ospedalieri - spiega - sono ora disponibili in DPC (Distribuzione per Conto dell’Asl presso le Farmacie Territoriali) e quelli di tipo CEF (Acronimo che significa “Concedibili Extra-Farmacia” e cioè farmaci ospedalieri distribuiti dalle Farmacie Ospedaliere o Distrettuali) vengono già e verranno ulteriormente distribuiti gratuitamente dalle farmacie territoriali poiché il termine “territoriale“ attesta inequivocabilmente, anche per i non addetti ai lavori in campo sanitario, sotto casa e dalla farmacia territoriale di comunità e di fiducia del cittadino ed il medesimo cittadino, proprio grazie a questa specifica modalità, non è costretto a fare spostamenti, se automunito, oppure a farsi accompagnare, se non automunito, al fine di raggiungere il punto distributivo in questione oggetto della chiusura che dovrebbe avvenire dal primo marzo 2022".
Prosegue ancora Lattuneddu: "In questo specifico modo, il cittadino non è costretto a subire indirettamente quella sorta di ticket occulto originato dai probabili spostamenti o da eventuali permessi di lavoro o altro ed, inoltre, tale distribuzione innovativa del farmaco può beneficiare degli orari di servizio quotidiani delle farmacie territoriali, della loro prossimità, della loro capillarità, ma soprattutto della professionalità del farmacista territoriale di fiducia ed il tutto indubbiamente a favore del cittadino. Ne consegue che in realtà non si penalizza il cittadino, ma lo stesso viene privilegiato da questa chiusura del Punto Distributivo ASL poiché tutti i farmaci di cui ha necessità verrebbero resi disponibili presso la farmacia territoriale di fiducia che ha orari di servizio, ed altro, decisamente superiori".