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Cronaca Bagno di Romagna

Chieste le sue dimissioni, Gabrielli: "Rinuncio a tutti gli incarichi privati"

"Ho deciso di rinunciare anche all'incarico privato in corso e ad esercitare la professione privata sul territorio. Inoltre mi rimetto alla volontà del Sindaco"

Rimanda al mittente l'accusa di conflitti di interesse e annuncia di rimettersi alla volontà del sindaco  se questi intende revocargli le deleghe di assessore ai Lavori pubblici. A scriverlo è l'assessore di Bagno di Romagna Simone Gabrielli, che compare nel ruolo di direttore dei lavori per un cantiere in corso in via del Teatro. L'opposizione di centro-sinistra in Consiglio Comunale, lamentando una coincidenza di controllore-controllato, ha chiesto le immediate dimissioni di Gabrielli.

A questo polemica risponde Gabrielli: “Pur non esistendo conflitti di interesse che potrebbero essersi verificati, a maggior garanzia dell'operato che sto portando avanti come assessore e di riflesso dell'attività della Giunta, ho deciso di rinunciare anche all'incarico privato in corso e ad esercitare la professione privata sul territorio. Inoltre, a ulteriore garanzia verso i cittadini e la Giunta, rimetto alla volontà del Sindaco la conferma delle Deleghe conferitemi”.

Scrive Gabrielli: “Scrivo per far chiarezza su quanto apparso su alcuni quotidiani la scorsa settimana in merito ad alcuni lavori che sto svolgendo come libero professionista in ambito privatistico e ad asseriti conflitti di interessi con il ruolo che rivesto in qualità di Assessore ai Lavori Pubblici con delega a Lavori e Servizi Pubblici, Ambiente, Patrimonio, Protezione Civile, Politiche Energetiche e Viabilità. Mi è doveroso premettere che l’attività libero professionale privata non è causa di incompatibilità rispetto all’attribuzione della deleghe conferitemi sulla base della normativa vigente, che pertanto è legittima ed efficace e non inficia gli atti assunti dalla giunta”.

“Chiarita l’assenza di incompatibilità vengo al dovere di astensione prevista  dal testo Unico degli Enti Locali all’art 78 comma 3, che disciplina semplicemente l'attività professionale privata dei titolari di cariche pubbliche nell’ambito del territorio da essi amministrato. Prima di ricevere le deleghe dal Sindaco, abbiamo effettuato assieme alla struttura comunale tutte le verifiche su eventuali incompatibilità, poiché in quel periodo il sottoscritto aveva, oltre ai lavori privati, alcuni incarichi pubblici affidati durante la precedente amministrazione, tra cui la Progettazione e Direzione Lavori della Palestra Comunale, la Progettazione Preliminare e Definitiva del Cimitero di San Piero in Bagno, la Progettazione Esecutiva e Direzione Lavori della Scuola Materna Don Giulio Facibeni. Stando così le cose, già il 9 giugno 2014 consegnavo al protocollo la mia formale rinuncia a tutti gli incarichi pubblici e ai relativi compensi, impegnandomi a non poterne assumere durante tutto il mandato (non solo per me, ma anche per nome dei miei associati dello studio di progettazione e per l'impresa edile della mia famiglia).  E così ho fatto nell’ambito del settore dove mi sono state conferite le deleghe”.

“Rispetto al settore privato (Urbanistica ed Edilizia) dove non ho ricevuto alcuna delega e sul cui ambito non ho esercitato alcuna attività di ingerenza essendo peraltro il Settore Tecnico affidato sino a giugno ad altro Responsabile, non ho difficoltà a render noto che tale attività è consistita nella chiusura di pratiche antecedenti alla mia nomina, a limitate richieste di accesso a documenti e la presentazione della SCIA di cui oggi tanto si discute. Mi preme inoltre evidenziare che di fatto ciò non ha minimamente influito sulla trasparenza e imparzialità come Amministratore. Non solo ciò risulta agli atti del Comune, ma è dimostrato anche dal fatto che l'ufficio competente non mi ha riservato trattamenti diversi rispetto a qualsiasi altro libero professionista che lavora in questo territorio, la prova evidente è rappresentata dall'assunzione di provvedimenti a piena tutela dell'Ente”. 

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