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Cronaca

Cgil: "Unione tra le Ausl di Forlì Cesena? Non è la soluzione"

Per il sindacato la risposta non può che essere complessa. "Occorre partire dai bisogni e dalla loro evoluzione"

Anche la Cgil interviene sull'ipotesi di fusione tra le Ausl di Forlì e Cesena. Lo fa con una lettera firmata dal segretario Lidia Capriotti che conclude l'intervento con una massima: "A volte “guardare oltre il dito,  permette di vedere la luna”. "Intanto ci preme dire che, - esordisce - per quanto ci riguarda, il tema non è  all’ordine del giorno; e non lo è per più di una ragione, a partire dal fatto che consideriamo riduttivo immaginare che ai problemi in campo sanitario e socio sanitario, si possa rispondere attraverso operazioni che individuano “la soluzione” nella “architettura” del sistema.

"Siamo fermamente convinti - si legge nella nota -  che di fronte a temi complessi, e il sistema socio sanitario di sicuro lo è, la risposta non possa che essere complessa;
occorre partire dai bisogni e dalla loro evoluzione, per ricercare le risposte migliori a  garantire i principi di qualità, adeguatezza, appropriatezza, accessibilità delle prestazioni sanitarie e sociali erogate dall’insieme dei servizi, non  eludendo partecipazione, confronto,   coinvolgimento dei soggetti in campo".

"Fughe in avanti, su temi fondamentali per il benessere dei nostri cittadini, di sicuro non sono utili, - prosegue - al contrario rischiano di sviare l’attenzione dalle questioni vere  sulle quali occorre misurarsi, e cioè come riorganizzare e riprogettare il sistema, garantendo quei principi di universalità e di eccellenza che da sempre lo caratterizzano, in un quadro di compatibilità economica sempre più difficile da mantenere".
        
"Non si parte dall’anno zero: nel territorio romagnolo si sono realizzate esperienze eccellenti e innovative; - scrive la capriotti - le aggregazioni in ambito di Area Vasta Romagna ne sono un esempio positivo, che hanno prodotto ottimi risultati in termini di qualità  e risparmi  economici. Una esperienza che riteniamo non abbia  esaurito le potenzialità che può esprimere, e  sulla quale occorre andare avanti a sviluppare ulteriori progetti da mettere in campo".

"Rispondere alla complessità delle sfide in campo, - conclude - presuppone partecipazione, condivisione  di scelte e valori, fondamentali per determinare una cultura capace  di guardare oltre il locale e il particolare".
 

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