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Cronaca Cesenatico

Cesenatico "capitale" dei Balcani: Winter school universitaria internazionale

Le relazioni culturali e politiche serbo-albanesi stanno conoscendo un momento delicato, per questo, ora più che mai è importante avviare un confronto

Parlare di integrazione e di pace nei Balcani vuol dire parlare di pace nel mondo. E’ con questo spirito che dal 12 al 19 dicembre prossimi, all’Hotel Miramare di Cesenatico, si terrà Creating territorial cooperation: the impact of intercultural dialogue and migration flows in South East Europe, Winter school organizzata dall’Istituto per l'Europa centrale e balcanica in collaborazione con l'Università di Bologna e con il patrocinio dell’Assemblea legislativa e della Giunta della Regione Emilia-Romagna e dell’Iniziativa Centro-Europea.

Cesenatico diventerà così capitale dell’impegno per la pace nei Balcani grazie all'iniziativa realizzata con partner come la New York University di Tirana, il Movimento europeo di Serbia, l’Università di Dubrovnik (Croazia) e l’Università delle Scienze e della Tecnologia di Sarajevo (Bosnia-Erzegovina). Soggetti tutti coinvolti nel Jean Monnet Network, programma della Commissione europea dedicato alla formazione.

Nei sei giorni di full immersion, 30 studenti provenienti da Albania, Serbia, Ucraina, Croazia, Montenegro e Italia si confronteranno con esperti e insegnanti sui temi del superamento dei conflitti etnici, la pacificazione interna e le migrazioni, fenomeni che dall’inizio degli anni ’90 hanno interessato la penisola balcanica. Le relazioni culturali e politiche serbo-albanesi stanno conoscendo un momento delicato, per questo, ora più che mai è importante avviare un confronto. “Vogliamo favorire il dialogo e la riconciliazione in aree profondamente divise, ma che hanno anche problemi di consolidamento della loro identità di fronte ai nuovi fenomeni globali, compresi immigrazione e coesione territoriale”, spiega il professor Stefano Bianchini, docente dell’Università di Bologna e organizzatore della Winter school di Cesenatico.

I 30 studenti sono stati scelti su una platea di 109 aspiranti attraverso una selezione fatta dalle diverse Università che partecipano al progetto. Si tratta di giovani che già lavorano o vorrebbero lavorare nelle Ong, nei ministeri, nelle istituzioni europee, spiega il professor Bianchini. "Lo sbocco possibile per alcuni di loro potrebbe essere il dottorato di ricerca- continua- ma a tutti sarà garantita una formazione internazionale che potrà essere riversata sul mondo del lavoro".

Auguri di buon lavoro e sostegno all’iniziativa arrivano da Assemblea e Giunta regionale. “Viviamo in una società complessa: Creating territorial cooperation, progetto sostenuto e patrocinato dall’Assemblea legislativa regionale, vuole far sì che cultura, istruzione, conoscenza e confronto sulla propria storia e rispetto delle diverse culture siano la base della crescita e della formazione per i ragazzi in modo da farne adulti e cittadini responsabili”, spiega Simonetta Saliera, presidente dell’Assemblea legislativa regionale dell’Emilia-Romagna.

La scuola internazionale, giunta alla sua 24esima edizione, rientra già di per sé nella promozione turistica delle eccellenze della Romagna, commenta l'assessore regionale al turismo, Andrea Corsini: “Un’iniziativa che consente ai ricercatori della Winter school, impegnati nello studio dei processi di riconciliazione, cooperazione territoriale e interculturalità, di entrare in contatto con la nostra regione e in particolare con la Romagna. Un’area che costituisce un eccellente case-study internazionale particolarmente utile per la macroregione adriatico-ionica da cui gli studenti provengono, e con cui la Regione è impegnata con progetti europei".

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