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Cronaca

Cesena viaggia verso la Casa della Salute: potrebbe essere al Bufalini

Cesena aspetta la sua Casa della Salute. E la sede ideale potrebbe essere nell’attuale Piastra Servizi del Bufalini, una volta intrapreso il percorso per la costruzione del nuovo ospedale

Cesena aspetta la sua Casa della Salute. E la sede ideale potrebbe essere nell’attuale Piastra Servizi del Bufalini, una volta intrapreso il percorso per la costruzione del nuovo ospedale. Proprio su questo tema si è confrontato il Comitato cittadino per l’ospedale nell’incontro di martedì, con la partecipazione dell’Assessore ai Servizi per le Persone Simona Benedetti e il Direttore del Distretto Cesena-Valle Savio Francesca Righi.
 
Le Case della Salute sono state introdotte dalla Regione Emilia – Romagna nel 2010 come presidi di facile accessibilità, per prestazioni sanitarie di routine, volte in particolare ai malati cronici. Oggi nel territorio regionale se ne contano 81, di cui 3 nel Distretto Rubicone e una nel Distretto Cesena Valle Savio (a Mercato Saraceno). E laddove sono presenti si è registrata una diminuzione del 26% degli accessi per codice bianco ai pronto soccorsi.
 
“Nella nostra città, al momento – ricordano il Sindaco Paolo Lucchi e l’Assessore Simona Benedetti - sono presenti alcune strutture che offrono servizi sanitari di prossimità: pensiamo al presidio di Piazza Magnani che ospita materno infantile e consultorio familiare, o a quello di Corso Cavour, attivo sul fronte della specialistica e dei prelievi. Ma  ancora non abbiamo una Casa della Salute, intesa come luogo di cura flessibile e accessibile, aperta per un ampio numero di ore, capace di dare risposte adeguate ai complessi bisogni dei malati cronici, evitando loro peregrinazioni e attese. E crediamo che nessuno, al di là delle diverse opinioni, possa negare la valenza positiva di un nuovo servizio di questo tipo e il favore che incontrerebbe fra i cittadini interessati”.

“L’esigenza di almeno una Casa della Salute – proseguono Sindaco e Assessore – diventa ancora più evidente se si considera l’invecchiamento progressivo della popolazione e l’aumento delle cronicità ad esso collegato. Oggi a Cesena un quarto della popolazione (vale a dire quasi 24mila persone) ha più di 65 anni, e anche se la maggior parte di loro gode di buona salute, c’è un  6,7% di anziani che è in carico ai servizi sociali comunali e usufruisce di servizi residenziali, diurni o di sostegno alla domiciliarità. Ancora: a livello comprensoriale sono 3.300 le persone affette da demenze neurodegenerative in carico al Consultorio demenze, e circa il 10% di loro è in una situazione di conclamata non autosufficienza con un evidente bisogno assistenziale, oltre che sanitario. Infine, va considerata l'incidenza delle malattie croniche: secondo l'indagine regionale PASSI, oltre il 18% dei cittadini fra i 18 e 69 anni – quindi non solo anziani ma anche giovanissimi ed adulti  - è un ammalato cronico. Per Cesena si tratta di oltre 11.200 persone, non solo potenzialmente fragili, ma già in cura stabilmente. In tutti questi casi la richiesta di accesso ai servizi sanitari è settimanale, se non quotidiana, e tende ad aumentare con il passare degli anni. Ma dare risposte adeguate è semplice, almeno finché le condizioni restano stazionarie. La Casa della Salute avrà, appunto, il compito di fornire a tutte queste categorie le cure e i servizi di cui necessitano”.

L’ipotesi a cui si sta pensando è quella di realizzare, in prospettiva, una Casa della Salute nell’attuale Piastra Servizi che già oggi, in parte, è adibita a servizi territoriali.
Qui dovrebbero trovare posto, fra gli altri servizi, ambulatori con medici di medicina generale aperti 12 ore al giorno, ambulatori pediatrici, ambulatori infermieristici e medici per le patologie croniche, e ancora ambulatori specialistici, altri dedicati alle vaccinazioni e alla medicina sportiva, il centro di distribuzione dei farmaci, il Cup e altre attività territoriali (assistenti sociali, neuropsichiatria infantile, consultorio familiare e pediatrico, ecc.)

A completare il quadro, il rafforzamento delle funzioni del presidio di piazza Anna Magnani, che manterrebbe una forte connotazione sul versante materno infantile, e il presidio di Corso Cavour, con i servizi che già mette a disposizione.

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