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Cronaca

Il sindaco Lucchi: "La Grande Distribuzione può aspettare"

non sarà accolta nessuna delle richieste di nuovi insediamenti commerciali avanzate nell'ambito delle osservazioni alla Variante Prg del Produttivo

La Grande Distribuzione può aspettare: non sarà accolta nessuna delle richieste di nuovi insediamenti commerciali (che non siano negozi di vicinato) avanzate nell’ambito delle osservazioni alla Variante Prg del Produttivo. Questo l’orientamento espresso dalla Giunta Comunale di Cesena, che è al lavoro per delineare i criteri di valutazione delle 290 osservazioni pervenute, in vista dell’approvazione definitiva della Variante, adottata nel dicembre scorso.

Nel periodo delle osservazioni sono state presentate 9 richieste di nuove medie strutture commerciali, per un’estensione complessiva di 18.500 metri quadrati. Di esse, 4 si riferivano a insediamenti medio piccoli (fino a 1500 mq) per il commercio alimentare, da realizzarsi nelle zone di Torre del Moro, Diegaro, Case Finali e Case Castagnoli. Le altre 5 erano relative a insediamenti despecializzati – cioè non alimentari – di dimensioni medio - grandi (fino a 2500 metri quadrati) nelle zone di Torre del Moro, Martorano, San Mauro in Valle, Case Castagnoli, Case Missiroli.

“Abbiamo valutato di non prevedere ulteriori insediamenti di queste dimensioni  – spiegano il Sindaco Paolo Lucchi e l’Assessore alle Politiche di qualificazione urbana Orazio Moretti – perché riteniamo che l’attuale rete commerciale di Cesena sia sostanzialmente equilibrata e che, in questa fase di contrazione dei consumi, non sia consigliabile rompere tale equilibrio prevedendo nuovi inserimenti. Senza contare che buona parte delle richieste avanzate riguarda zone in cui sono già presenti strutture analoghe".

"Del resto, già più volte in passato, - sottolineano - proprio sulla base di queste considerazioni, abbiamo dichiarato di escludere un ulteriore ampliamento della presenza della grande distribuzione organizzata sul nostro territorio, e la decisione di oggi è conseguente a quella posizione. C’è poi un altro elemento da tenere in considerazione: la Provincia, che è competente per la programmazione di secondo livello, cioè per le strutture di dimensioni superiori, si appresta a rivedere il suo Piano di urbanistica commerciale. Crediamo che quella possa essere l’occasione per verificare in maniera più puntuale le effettive necessità presenti sul nostro territorio, rimanendo comunque fedeli alle nostre posizioni”.

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