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Cronaca

"Passava tutta la notte a giocare al computer". Testimonianza shock

Un rapporto a tre che, alla lunga, logora. Forse perché in rete oggi si può trovare una miriade di stimoli e non sempre si può dire altrettanto della quotidianità?

Lui, lei, il computer. Un rapporto a tre che, alla lunga, logora. Soprattutto quando la realtà virtuale prende il sopravvento sull'altra. Forse perché in rete oggi si può trovare una miriade di stimoli e non sempre si può dire altrettanto della quotidianità? Di seguito c'è la testimonianza di due ragazzi che possono raccontare l'altra faccia della rete.

"Il mio compagno lavorava tutto il giorno - racconta la ragazza – ma durante la pausa pranzo si buttava in un gioco di ruolo on line e non appena tornava a casa iniziava il secondo “round”: quello dalle 18.30 alle due di notte. E' andata avanti così per quasi un anno poi ho detto basta".

"Io gli parlavo, - continua - ma lui con la testa non era lì, pensava a superare i livelli del gioco. Al sabato passava tutta la nottata al monitor, andava a dormire alle nove di mattina, capitava poi che alla domenica, all'improvviso, tornasse al computer perché sapeva che di lì a poco era avrebbe potuto aumentare di potenza. Io in pratica non esistevo".

Il racconto della ragazza si colora di esperienze che possono far sorridere, ma che spiegano bene il pericolo di isolamento. "Spesso mi sentivo dire frasi come: stasera non esco perché mi incontro in rete con gli altri per giocare oppure mi chiedeva che gli portassi la cena al computer".

Una storia simile è quella di un ragazzo che ha passato diversi mesi sfruttando ogni minuto per giocare in rete. "Quando sei concentrato sul virtuale poi riversi tutti gli affetti lì. E' una “dipendenza” particolare perché inizia come un gioco e se non vedi il pericolo non ti poni certe domande. Io pensavo al gioco e basta, se una persona fa come me è normale che spezzi un rapporto di coppia. Anche a me – continua il ragazzo – è capitata una cosa molto simile. Quando ho capito la situazione ho tentato il tutto per tutto. Ho spento il computer per due mesi e non mi ci sono neanche avvicinato. Avevo paura di ricaderci".

Il rischio di perdere il contatto con la realtà c'è e lo conferma anche lo psicologo psicoterapeuta Fabio Molari. "Il segreto del fascino della rete è un mix di facilità di accesso, di stimoli continui e messaggi accattivanti. Una ricetta che di per sé non fa male, tutto dipende dalla persona che ci si approccia e dal momento che sta passando". E gli effetti, anche se difficilmente quantificabili in numeri, ci sono. "C'è un progressivo sbilanciamento di attenzioni che una persona attribuisce al virtuale. C'è il rischio di perdere il contatto con la realtà con un riflesso anche economico; basti pensare a chi punta forte sul poker online o in borsa sul web".

"Il rischio – conclude il dott. Fabio Molari - di isolarsi c'è. Pensiamo a quanti oggi non si incontrano più per strada, ma in rete. Quanti usano le chat perché è più facile approcciarsi evitando gli imbarazzi del tu per tu? E se è difficile dare numeri esatti su una realtà sempre in evoluzione, si può pensare a quanti al sabato pomeriggio, ad esempio, sostituiscono la vasca in centro con gli incontri in rete o al fatto che ci sono meno persone che vanno allo stadio nonostante ci sia meno violenza rispetto al passato".

Intanto si sta già alzando un nuovo polverone, quello con al centro "bang with friends", un sito a cui si accede dopo la registrazione su facebook pensata per "aiutare" gli utenti a fare sesso con i propri amici della rete.

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