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Cronaca

Cesena pronta ad ospitare i profughi afgani: "I centri di accoglienza straordinaria la soluzione migliore"

"Ci stiamo interfacciando con la Prefettura per capire quanti nuclei familiari arriveranno in provincia - spiega l'assessore - ma è una fase in cui il flusso di informazioni è reciproco"

Anche Cesena apre la porte ai profughi afghani. Dopo la prima apertura della Regione Emilia Romagna, la macchina dell'accoglienza cesenate si è rimessa in moto subito ed entro 24, massimo 48 ore, l'assessore ai Servizi per le persone e le famiglie Carmelina Labruzzo, riferirà alla Prefettura - che sta coordinando le operazioni - quanti sono i posti effettivamente disponibili nell'Unione Cesena-Vallesavio.

"Ci stiamo interfacciando con la Prefettura per capire quanti nuclei familiari arriveranno in provincia - spiega l'assessore - ma è una fase in cui il flusso di informazioni è reciproco. Ogni Unione, infatti, dopo un'attenta valutazione delle risorse a disposizione sul territorio, deve comunicare le effettive disponibilità, così da dare indicazioni precise alla Prefettura. E' una situazione in fieri ma è veramente toccante vedere come il territorio si sta interessando. Ci sono famiglie giovani che chiamano per capire come aiutare i profughi che scappano dall'Afghanistan, chiedono di poter far qualcosa".

Per ora, però, la filiera è quella ufficiale, ovvero la Prefettura, sulla base delle informazioni ricevute dalle singole Unioni dei Comuni, darà il via al trasferimento dei nuclei che da Parma e Piacenza (dove in questo momento stanno effettuando il periodo di quarantena) verranno ospitati nei centri di accoglienza straordinari dei vari comuni.

Ma cosa sono questi centri di accoglienza straordinaria? "Sono appartamenti e alloggi disseminati in varie parti del territorio, sul modello di accoglienza diffusa, la migliore che in questo momento si possa realizzare e rispettosa nei confronti di chi arriva - spiega l'assessore Labruzzo - In totale sul nostro territorio abbiamo un centinaio di questi alloggi ma alcuni sono occupati dai profughi. Sicuramente una ventina sono già a disposizione ma serve una ricognizione per capire meglio quanti e dove. Nel giro di uno o al massimo due giorni avremo i numeri precisi. Tutto il resto va vagliato passo per passo. Penso che le associazioni e le famiglie potranno fare la loro parte soprattutto per quanto riguarda le necessità di queste famiglie. Ma, ripeto, è una situazione in divenire e quindi più avanti saremo sicuramente più precisi". 

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